Copa America in Brasile, trapela ottimismo. Secondo quanto riportato dal Mundo Deportivo i presidenti della varie federazioni che si giocheranno il trofeo, hanno deliberato in videoconferenza il loro "si" allo svolgimento della competizione nel paese che è stato anche l'ultimo a ospitarla.

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Copa America in Brasile, trapela ottimismo
I presidenti della varie federazioni che si giocheranno il trofeo, hanno deliberato in videoconferenza il loro "si" allo svolgimento della competizione nel paese che è stato anche l'ultimo a ospitarla.
OK - All'incontro era presente anche Bolsonaro, che non si sarebbe opposto. Del resto ci sono poche altre soluzioni praticabili dopo che si erano arrese prima la Colombia e poi l'Argentina. Nell'incontro con Bolsonaro sono stati ratificati i protocolli sanitari, indispensabili in un Paese che ha pianto quasi mezzo milione di morti ed è impegnato ad evitare una nuova ondata di coronavirus. La scelta delle sedi è piovuta su Rio de Janeiro, Brasilia, Cuiaba e Goiania. Decisioni dettate dalla geopolitica: geograficamente, sono luoghi relativamente vicini per la dimensione di paese che è quasi un continenti. Politicamente, sono tutti territori legati al partito politico del Presidente.
GIOCATORI - Resta da capire quale sarà la posizione dei calciatori. Alcuni, come Suarez, si si sono fatti sentire alla vigilia di questo torneo. E da quando è stata resa nota la sede del Brasile, si erano intensificati i contatti tra i principali referenti calcistici del continente, con la prospettiva di opporsi allo svolgimento della Coppa. Allo status quo, però, la situazione sembra completamente ribaltata. Fra l'altro la voce dei calciatori si è limitata a un confronto fra loro senza alcuna presa di posizione ufficiale.
POLITICA - In questa ottica c'è, e pesa moltissimo, la scelta di Diego Lugano, anima della celeste, oggi dirigente del San Paolo. L'ex capitano dell'Uruguay che ha evidentemente molta voce in capitolo si è espresso a favore della Coppa, invitando anche i calciatori a riflettere sui "privilegi" che hanno sugli altri lavoratori del pianeta. E tutto lascia credere che le sue parole abbiano fatto centro. Resta dunque solo da attendere il comunicato pubblico che rilasceranno i capitani delle squadre sudamericane. Tutto lascia credere dunque, che il calcio d'inizio del 13 giugno, questa volta, non sarà posticipato.
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