Un sogno trasformatosi in un incubo: la vita a Barcellona di Mina, l’eroe colombiano capace di segnare tre gol di fila nel mondiale che ha visto i Cafeteros arrendersi solo ai calci di rigore all’Inghilterra, non è andata come previsto. Il difensore ha vissuto un anno orribile e ha trovato la forza di raccontarlo a Bogotà, in occasione di un evento benefico con Cuadrado. E le sue parole sono state riprese dal Mundo Deportivo.
calcio
Un eroe triste: le confessioni di Mina
L'anno più bello ma anche il più triste per Mina, che solo nella Colombia e in Russia ha trovato un briciolo di soddisfazione. A Barcellona ha rischiato la depressione.
TRISTE – L’esperienza nel Barcellona era un sogno, si è trasformato in un incubo. “Una situazione che non auguro a nessun calciatore. Mi sono sentito totalmente inutile a tal punto da non aver più neanche la forza di andare allo stadio quando non ero convocato. Mi deprimevo a vedere giocare i miei compagni alla tv. E allora passavo il tempo da solo a casa, ad allenarmi, per mostrare la mia voglia e avere una possibilità. Invece, zero. E allora ho pensato che nulla avrebbe potuto sollevarmi. È stato un periodo molto difficile in cui non mi riusciva nulla: un passaggio, un tiro, un allenamento. Non c’era proprio niente di positivo”
NERVI - Una situazione che lo ha parecchio turbato e che si è trascinato sino in Russia: triste a tal punto che ha sofferto fisicamente nel saltare la prima gara con il Giappone. “Quando mi sono ritrovato fuori dai titolari, ho rivissuto un incubo, i nervi stavano per cedere. Sono stato molto vicino al crollo mentale. Per fortuna però ho trovato la forza e il modo di riprendermi e mi sono ritagliato un posto importante segnando anche tre gol”.
FUTURO - E l’immediato futuro? L’idea sarebbe ancora di giocarsi le proprie chance nel Barcellona, ma è complicato immaginare che, con Valverde in panchina, possa cambiare più di qualcosa, anche visto l’arrivo di Lenglet. E anche Mina starebbe prendendo in considerazione l’idea di guardarsi intorno. Non ha molto senso restare in paradiso a dispetto dei santi. “Mi piacerebbe molto restare al Barcellona, ma so anche che sarebbe difficile vivere un’altra stagione del genere. Ecco perché ritengo sia giusto rimanere, se avrò la possibilità di giocare, di essere preso in considerazione. Se poi dovessi andare via, lo farò solo per un posto migliore”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA