C'è chi il VAR vorrebbe estenderlo a tutti i tornei, compresi quelli continentali, e chi invece meno lo vede e meglio sta. Parliamo dei club di Premier League, che hanno votato contro l'introduzione dell'ausilio video all'arbitro nella prossima edizione del torneo. Meglio proseguire un altro anno con la sperimentazione in FA Cup ed in Coppa di Lega, per calibrarne meglio l'applicazione e cercare di risolvere i...problemi di comunicazione. Questa, in sintesi, la motivazione delle squadre del massimo campionato inglese per prolungare i tempi di attesa riguardo l'utilizzo del VAR.
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I club di Premier League rifiutano il VAR, colpa delle linee del fuorigioco?
I club di Premier League hanno votato contro l'introduzione del VAR nella prossima edizione del torneo. Ma quali sono i problemi di comunicazione con cui hanno giustificato la decisione?
PROTOCOLLO E GIOCO SPEZZETTATO - Ma cosa intendono i club con questa formula? Beh, diciamo che si tratta di un modo per dire che nelle applicazioni sperimentali, il VAR non ha convinto del tutto. I problemi sono quelli noti a tutti, soprattutto a chi, come l'Italia, è stato il paese precursore dell'aiuto video agli arbitri. Rallentamento dei tempi di gioco, influenza negativa sull'esperienza del tifoso allo stadio e l'ormai già atavico problema del protocollo. Il VAR si può o si deve utilizzare? La tendenza di molti arbitri a chiamare l'ausilio delle immagini anche per decisioni che sarebbero state giuste anche prese in...diretta ha infastidito i club ed i tifosi, che alla Premier League dai ritmi indiavolati sono appassionati eccome.
IL VAR CONTINUA A DIVIDERE - E quindi, mentre ancora non si spengono le polemiche legate alla direzione di Oliver, che a 33 anni rappresenta la nuova classe arbitrale inglese (cioè quella che volente o nolente dovrà prima o poi confrontarsi con il VAR), l'Inghilterra fa ciò che un po' ci si aspetta dai Maestri del pallone e resta attaccata alle tradizioni. Se VAR dovrà essere, bisognerà essere sicuri che il suo utilizzo rappresenti un aspetto positivo per il gioco, piuttosto che un ostacolo per tifosi e calciatori stessi. Per carità, concetto encomiabile, ma una situazione che sarà difficile raggiungere, visto che le decisioni resteranno comunque nelle mani, anzi, nel fischietto di esseri umani, che per definizione sono fallaci.
LE LINEE STORTE - Non che la tecnologia in sè abbia aiutato molto nel far cambiare idea, anzi. Uno dei motivi principali per cui l'utilizzo del VAR è mal visto, soprattutto da parte dei tifosi, è legato alla sua applicazione per il fuorigioco. E c'è poco da biasimare i tifosi inglesi, visto che le linee disegnate sull'immagine del presunto (anzi, inesistente) fuorigioco di Mata durante la partita di coppa tra Manchester United e Huddersfield Town sembrano disegnate più da qualcuno che non conosce la prospettiva piuttosto che da un'assistente con tanto di esperienza. E sono andate anche in TV, facendo fare una figura barbina a tutta la cinquina arbitrale. Un modo come un altro per sminuire la bontà dell'innovazione? Chissà. Quel che è certo è che almeno per la prossima stagione il signor Oliver e i suoi colleghi non avranno problemi con i video. Almeno, non nel campionato di casa.
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