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Cheryshev, caso doping chiuso: tutta colpa…del traduttore

L'attaccante della Russia non è affatto dopato e ci ha tenuto a ribadirlo anche tramite i social network...

Redazione Il Posticipo

Caso (e caos) chiuso: l’agenzia antidoping spagnola archivia il caso Cheryshev. Non vi è alcuna traccia di doping per la AESPAD che dopo aver analizzato i campioni, la documentazione e le informazioni provenienti da VIllarreal ha ufficialmente chiuso il caso. L’attaccante russo è pulito, come riporta anche AS.

TRATTAMENTO – Ma cosa è successo di preciso? Secondo l’agenzia i trattamenti sostenuti dal calciatore sono assolutamente conformi alle leggi antidoping, dunque l’attività di indagine sarà immediatamente interrotta. Tutta colpa di una traduzione sbagliata. Cheryshev si è sottoposto a un trattamento al plasma. Mentre il padre, in una intervista evidentemente male interpretata, ha parlato di ormoni della crescita. Tanto è bastato a insospettire l’agenzia mondiale antidoping che ha immediatamente aperto l’indagine.

PULITO – Quando si dice dunque, a pensar male si fa peccato. Evidentemente è bastato dire (o capire) “ormone della crescita” per scatenare un putiferio. Si potrebbe anche pensare che considerando la nazionalità e la grande incisività mostrata dall’attaccante russo ai mondiali, la frase sia stata un ulteriore campanello d’allarme. Del resto, la Russia, complice quanto accaduto in passato, è associabile a pratiche che poco o nulla hanno a che fare con lo sport. Cheryshev, pero, si è comportato in maniera assolutamente onesta e lo stesso calciatore ha tenuto a ribadirlo attraverso il proprio profilo twitter, con un post in cui viene confermata la sua estraneità ai fatti.