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Chelsea, proteste anti-Sarri e abbonamenti in vendita: ma si può fare? E come funziona?

Di Francesco Paolo Traisci. Molti tifosi del Chelsea avrebbero messo in vendita i propri season ticket per le prossime partite, boicottando a modo proprio squadra e tecnico. Ma è legale? E soprattutto, come viene organizzato il cosiddetto Ticket...

Francesco Paolo Traisci

"Che Maurizio Sarri non piaccia ai tifosi del Chelsea, ormai crediamo sia una certezza. Ai tifosi che gli imputano, oltre alla scarsità dei risultati, la testardaggine nelle scelte. Quello che inizialmente era il Sarriball si è trasformato, per i tifosi, in un gioco noioso e ripetitivo, senza le necessarie finalizzazioni. E la sconfitta con l’Everton ha complicato le cose, perché il 4 posto appare sempre più lontano. Ma non è solo un problema di classifica: anche di scelte. Non piace l’insistenza del tecnico nel far giocare quelli che sono ritenuti i suoi pupilli, come Jorginho e Higuain, a scapito di giocatori più amati dalla tifoseria come i gioielli di casa, il giovanissimo Callum Hudson-Odoi e Ruben Loftus-Cheek.

"Come hanno reagito i tifosi?

"Ed allora, oltre a continue critiche sui social, si sono moltiplicate le iniziative anti-Sarri, a supporto delle innumerevoli richieste fatte pervenire alla dirigenza di Stamford Bridge per un avvicendamento in panchina. L’ultima e forse più clamorosa vede protagonisti gli abbonati che, secondo quanto scrive un quotidiano inglese, avrebbero messo in vendita i propri season ticket per le prossime partite, boicottando a modo proprio squadra e tecnico. Sarebbero più di 400 i titolari di biglietti che avrebbero messo all'asta i posti per la partita di Premier dell'8 aprile prossimo contro il West Ham. Poco importa se si tratti di uno dei tanti derby di Londra. Per il match del 21 aprile, contro il Burnley, gli abbonati disposti a rinunciare al proprio diritto di andare allo stadio sarebbero addirittura 700. La prossima partita casalinga del Chelsea è in programma il 3 aprile contro il Brighton: per quell'occasione dovrebbero essere invece 150 gli abbonati che non si siederanno al loro posto. E la domanda sorge spontanea: si può fare?

"Si può fare?

"Si, anche se, come in quasi tutte le parti del mondo, le normative contro il bagarinaggio in Inghilterra sono ferree. Il commercio non autorizzato dei biglietti per le partite è considerato un reato ed i club possono denunciare chi lo compie anche solo sulla base di sospetti, che evidentemente devono essere però fondati. Quindi chi acquista un biglietto o un abbonamento lo deve fare per esclusivo uso personale! In nome anche della sicurezza, se io acquisto un biglietto devo fornire le mie generalità, che poi risultando sul mio biglietto nominativo potranno essere oggetto di controlli. A maggior ragione anche l’abbonamento alla stagione è nominativo ed è soggetto ai medesimi controlli. Sempre ai fini della sicurezza, poi, chi acquista un biglietto (o un abbonamento) è obbligato a sedersi nel posto assegnato di modo che il club e le autorità di pubblica sicurezza conoscano tutti gli occupanti dei rispettivi posti.

"Ciononostante, in caso di impedimento la cessione dei biglietti può avvenire, ma solo con il consenso della società che provvede alla sostituzione delle generalità del nuovo titolare a quelle del vecchio, ed ai relativi controlli. Cosicché ogni società prevede e rende pubbliche le modalità di trasferimento del biglietto. Parlando del Chelsea, mentre i biglietti destinati ai supporters organizzati in club sono nominativi e mai trasferibili, quelli acquistati e le singole giornate di abbonamento possono essere trasferiti in ossequio al paragrafo 5 delle condizioni generali di rilascio dei biglietti e degli abbonamenti. In particolare sono previste 2 modalità di trasferimento: quello ai cosiddetti Guest ossia ospiti (conoscenti o familiari del titolare) a condizione che non sia pagato alcun sovrapprezzo rispetto al costo del biglietto, riservandosi peraltro il club di rifiutare a sua discrezione l’autorizzazione. Il tifoso può quindi cedere il proprio biglietto o la giornata di abbonamento ad un conoscente ma non per soldi, potendosi solo far rimborsare il costo a suo tempo pagato, purché lo comunichi tempestivamente alla società. Ma quello che hanno utilizzato i tifosi per la protesta contro Sarri è il secondo modo di trasferimento: quello di cessione a sconosciuti che può essere attuata, anch’essa, solo per le vie ufficiali attraverso il Ticket Exchange della società.

"Cos'è il Ticket Exchange?

"Che quella attuata per protesta dai tifosi del Chelsea sia questo tipo di cessione è evidente, perché se avessero ceduto il proprio tagliando ad amici e parenti, il posto sarebbe comunque occupato o comunque avrebbe un titolare che fino all’ultimo momento potrebbe decidere di andare allo stadio; al contrario, per essere efficace, la protesta è stata attuata con la messa all’asta dei biglietti, ossia restituendoli alla società che poi provvederà a cederli (con il rischio del mancato acquisto che ricade comunque sul tifoso, nel senso che se rimane invenduto il tifoso ha comunque perso i soldi a suo tempo pagati alla società). E, una volta che il biglietto è immesso nell’asta, il titolare sene disinteressa e non può più tornare indietro e quindi se nessuno lo acquista, il posto rimane vuoto (come dovrebbe sperare il tifoso che vuole far pesare la sua mancanza in segno di protesta). E’ un po’ come restituire pubblicamente il proprio biglietto, perché si prescinde dall’eventuale acquisto da parte di terzi. Ed è proprio perché si tratta di una forma pubblica e irrevocabile che la protesta dei tifosi del Chelsea appare un grido forte nei confronti della società.

"È possibile anche altrove?

"Quella dell’asta ufficiale è peraltro una opportunità fornita anche altrove in Europa (come, ad esempio, dal PSG per i match casalinghi) in particolare perché abbina azioni a tutela della sicurezza negli stadi a quelle contro il bagarinaggio. Ed è presente, seppur limitatamente anche da noi, dove il biglietto e l’abbonamento sono nominativi in virtù della Legge Pisanu del 2005 e dove chi frequenta gli stadi sa perfettamente che deve recarvisi munito di documento di identificazione e che potrà superare i controlli ed accedere agli spalti solo se il nome sul biglietto coincide con il proprio. È però possibile anche da noi cambiare il nome dell’utilizzatore del biglietto seguendo le procedure ufficiali predisposte da ciascuna società, ma solo on line, riempendo i formulari contenuti nel sito ufficiale (che di solito rimanda a quello del distributore dei biglietti). E, chiaramente, il nuovo titolare del biglietto dovrà mostrare, al momento dei controlli, insieme al biglietto ed al suo documento, l’autorizzazione al cambio.

"Contrariamente a quanti si pensa, anche il metodo dell’asta per le singole giornate di abbonamento è utilizzato da noi, in particolare da alcuni club particolarmente attenti. Come ad esempio la Juventus, che nei termini e condizione d’uso degli abbonamenti, lo prevede in aggiunta a quella del Cambio Nominativo per le singole giornate. Nell’area riservata del proprio sito ufficiale, infatti, il club consente di indicare, oltre al titolare, fino a 3 riserve, ossia tre persone che potranno recarsi allo stadio con quell’abbonamento. Ma prevede anche la Vendita del Posto attraverso il sistema di gestione online ufficiale della società: il titolare dell’abbonamento può così scegliere di mettere in vendita il proprio posto per la singola giornata fino a 48 ore prima della gara, restituendolo alla società che potrà reimmetterlo sui normali canali di vendita e riconoscere in caso di vendita alla abbonato un credito che potrà essere speso esclusivamente per acquistare alcuni prodotti di biglietteria della società.  Quella dell’asta dei tifosi è un’opportunità interessante sia per l’abbonato che ha un impedimento e non ha familiari o conoscenti a cui cederlo, sia per chi vuole acquistare un posto soprattutto nei casi di sold out, laddove quindi solo in caso di restituzione dei biglietti da parte degli originari titolari è possibile l’acquisto di posti da parte di chi non è abbonato. Il tutto quindi sotto il controllo del club. Un modo di combattere il bagarinaggio e di tutelare la sicurezza negli stadi.