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Chelsea, il governo inglese interviene sui cori pro-Abramovich: “Comportamento completamente inappropriato”

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Nonostante la delicata situazione internazionale, i tifosi del Chelsea continuano con cori e striscioni dedicati al...quasi ex proprietario del club. Ma questa storia non va per nulla giù al governo inglese, che è intervenuto

Redazione Il Posticipo

La situazione al Chelsea da quando è cominciato il conflitto tra Russia e Ucraina è...perlomeno particolare. I Blues sono di proprietà del russo Roman Abramovich, che qualche giorno dopo l'inizio delle ostilità ha annunciato la sua volontà di cedere il club. Per i tifosi e anche per molte delle stelle dei quasi vent'anni in cui il magnate è stato il numero uno a Stamford Bridge, si tratta di una perdita incalcolabile. E se l'ex capitano John Terry è addirittura entrato in una battaglia verbale con un parlamentare per aver ringraziato Abramovich sui social, anche i supporter (o almeno una parte di loro) si sono schierati nel rivolgere un tributo al russo.

CORI E STRISCIONI - Già la scorsa settimana il Sun aveva spiegato che alcuni dei tifosi del Chelsea che erano presenti allo 0-4 inflitto al Burnley hanno cantato il nome di Roman Abramovich mentre l'intero stadio era in silenzio o applaudiva in nome della campagna "Football stands together". E stavolta, in occasione del match in casa contro il Newcastle, sono spuntati i classici striscioni per il proprietario (come il celeberrimo "The Roman Empire"), che i tifosi mostrano ormai da oltre un decennio. Oltre, ovviamente, ai tanti cori dedicati all'uomo che ha preso il Chelsea e lo ha trasformato in un club capace di vincere tutto. Ma questa storia non va per nulla giù al governo inglese, che è intervenuto.

INAPPROPRIATO - Il tabloid riporta infatti una dichiarazione del Primo Ministro Boris Johnson in cui viene chiesto ai tifosi dei Blues...di smetterla. "Possiamo capire la forza del sentimento della gente nei confronti del club, ma questo non può giustificare un comportamento che in questo periodo è completamente inappropriato. Riteniamo che le persone possano mostrare la loro passione e il loro supporto al Chelsea senza dover ricorrere a cose del genere". Un avvertimento che probabilmente non farà altro che esacerbare il sentimento di parte dei tifosi, che non comprendono per nulla la situazione. Sui muri attorno a Stamford Bridge sono comparse scritte che spiegano che la guerra, in fondo, non è che la stiano facendo i Blues e che il club sta pagando per colpe non sue. E il muro contro muro di certo non aiuta.