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Chelsea, arriva una proposta shock: “Il club ai tifosi, non importa che vinca tutto o in quale divisione sarà”

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Se nelle scorse settimane a Londra, sponda Chelsea, c'era confusione, ora regna direttamente il caos. E il giornalista inglese Max Rushden ha lanciato una proposta: quella di ripartire da zero, o quasi. Dando il potere ai tifosi...

Redazione Il Posticipo

Se nelle scorse settimane a Londra, sponda Chelsea, c'era confusione, ora regna direttamente il caos. La decisione di Roman Abramovich di cedere il Chelsea dopo l'invasione russa dell'Ucraina ha creato un terremoto, tra possibili acquirenti, polemiche sulla necessità di lasciare il club da parte del proprietario e qualche scontro verbale, social e attraverso i media, tra chi riteneva giusto omaggiare l'ormai quasi ex numero uno dei Blues e chi non voleva saperne. Ora però le decisioni del governo britannico fermano qualsiasi opzione: i beni di Abramovich sono congelati, quindi non si può neanche cedere il Chelsea. Le biglietterie e i negozi del club chiudono fino a nuovo ordine, i rinnovi sono in stand-by e persino le trasferte potrebbero essere a rischio.

VINCERE - Dunque, che si fa? Qualcuno una mezza idea ce l'ha. Il giornalista inglese Max Rushden, che lavora per TalkSPORT e per il Guardian, ha lanciato una proposta: quella di ripartire da zero, o quasi. Dando il potere ai tifosi, come avviene in molte squadre. Il suo post al riguardo su Twitter è abbastanza chiaro. "Spero, anche se non so quanti tifosi del Chelsea saranno d'accordo, che da questa storia si possa ricostruire un club pulito, che appartiene alla comunità e di cui essere orgogliosi. Potrebbe non vincere tutto, anzi, potrebbe non vincere proprio nulla, ma il Chelsea è una squadra che ha una storia celebre già prima che arrivasse Abramovich. E può averla di nuovo". Come? Rushden non lo spiega, ma la parte successiva del suo discorso sembra quasi ammiccare a un fallimento "pilotato", con la creazione di una nuova società dopo un periodo di amministrazione controllata.

TIFOSI - E pazienza se non sarà ricca come quella vecchia. "La maggior parte delle squadre non vince eppure i tifosi non fanno mai mancare il loro amore. Non importa vincere, non importa in quale divisione si giochi, quello che conta è la routine, il rapporto con amici e famiglia. È la speranza, il dolore. Mi rattrista il fatto che i tifosi si facciano accecare dai soldi, quelli non sono tutto ed è parecchio importante da dove quei soldi arrivano. Spero che questo sia un momento in grado di cambiare le cose. I nostri club dovrebbero essere almeno in parte di proprietà dei tifosi. Forse il momento giusto per farlo è già passato. Ma il calcio sarebbe più bello per molte ragioni se questo accadesse". Una proposta certamente romantica, ma che lascia una domanda: cosa ne pensano i tifosi? Saranno disposti ad abbandonare (forse!) la gloria dei tempi dell'Impero...di Roman per tornare a essere il vecchio Chelsea?