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Il premio della discordia: Chapron miglior arbitro di Francia?

Tony Chapron, meglio conosciuto come "l'arbitro che ha sgambettato un calciatore", si è visto assegnare dai suoi colleghi il premio quale miglior fischietto della Ligue 1. Ed è subito polemica.

Redazione Il Posticipo

And the winner is...Tony Chapron. Meglio conosciuto come "l'arbitro che ha sgambettato un calciatore". Il fischietto francese, sospeso per otto mesi dopo la...tragicomica esibizione in Nantes-PSG, in cui ha prima sgambettato Diego Carlos e poi lo ha espulso, si è aggiudicato il premio quale miglior direttore di gara transalpino. Cosa può essere andato storto? Un voto popolare con evidente intento ironico? No, semplicemente la decisione dal parte della SAFE, l'associazione arbitri francese, di mostrare la propria solidarietà al collega. Dato che l'impressione avuta dai fischietti d'oltralpe è che si stia cercando di rovinare la carriera di Chapron, le giacchette nere lo hanno eletto arbitro dell'anno.

NIENTE PREMIO - Ma quel premio, con tutta probabilità, il quarantaseienne di Flers non lo riceverà mai. A protestare, e non potrebbe essere altrimenti, sono...i calciatori. Anzi, direttamente l'UNFP, l'assocalciatori francese, che organizza la serata di gala in cui vengono celebrati i migliori giocatori della stagione, ma anche il fischietto più meritevole. E la presenza di Chapron, con tanto di premio da ritirare e (per protocollo) la possibilità di fare addirittura un discorso, non è assolutamente ben accetta. E quindi il riconoscimento, almeno per questa stagione, è stato cancellato, onde evitare una situazione che i rappresentanti dei giocatori non hanno faticato a definire ridicola.

CURRICULUM - Il tentativo di mediazione c'è stato, con la proposta dell'UNFP di assegnare a Chapron un premio alla carriera, eleggendo invece Turpin miglior arbitro della stagione. Ma la SAFE non ha desistito e quindi si è arrivati allo scontro totale. Il che, quando c'è di mezzo Chapron, non è esattamente una novità. Il fischietto francese ha un curriculum di tutto rispetto in quanto a discussioni con i calciatori, partendo da Kallstrom oltre dieci anni fa, passando per Ibra (ecco, forse un premio al coraggio sarebbe meritato) a cui ha negato il pallone dopo una tripletta e terminando, appunto, con lo sgambetto a Diego Carlos. E ora la decisione "politica" degli arbitri rischia di creare un'ulteriore frattura tra direttori di gara e chi scende in campo. Insomma, la guerra del fischietto continua. E di armistizio, evidentemente, al momento non se ne parla.