Rino Gattuso meglio di Sarri e Ancelotti. In soli sei mesi, ha lasciato una traccia indelebile nel Napoli e regala un trofeo che mancava da sei anni. Cancellato, in un sol colpo, un periodo di amarezze calcistiche per gli azzurri che salvano la stagione con due partite giocate con grandissimo senso del dovere e di appartenenza. Il Napoli è figlio legittimo del suo allenatore. Meno qualità della Juve, ma più cuore, grinta, agonismo. Pochi fronzoli, tanto spirito di sacrificio. Quanto basta per far innamorare Napoli e i napoletani di un tecnico che per certi versi è molto affine a una città verace. Gattuso, al netto del carattere e del cuore, è riuscito a ricreare un gruppo che era a pezzi e ricostruito dalle macerie una squadra che oltre a vincere la Coppa Italia adesso punta la Champions. Nel frattempo celebra una storia d’amore con una squadra e una città che lo hanno eletto a condottiero, oltre che idolo, anche per la grande umanità dimostrata dentro e fuori dal campo. Il senso del dovere ripagato da una vittoria. Non a caso molti post arrivano da tifosi neutrali che con grande senso di sportività rendono merito alla persona, prima che all’allenatore
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