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Castellacci: “Con un positivo si ferma tutto. Se si volesse ricominciare, basterebbe seguire l’esempio Bundesliga”

L'ex medico della Nazionale italiana e presidente dell'associazione italiana medici nel calcio ha analizzato la situazione in vista della possibile ripresa.

Redazione Il Posticipo

Il professor Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale italiana e presidente dell'associazione italiana medici nel calcio ha parlato a TMW Radio per analizzare la situazione in vista della possibile ripresa.

MEDICO - Nel calcio la figura del medico è tornata centrale: "La figura del medico è stata rivalutata, anche se ai tavoli del calcio ci sono tutti tranne l'associazione italiana dei medici del calcio. Registro tanta preoccupazione dei miei colleghi, specie dalla B. Un medico può seguire le linee guida se sono applicabili, ma se non ha la possibilità di mettere in ritiro tutti, non può prendersi la responsabilità penale. Anche i club devono essere responsabili. Il professionismo deve prevedere protocolli adattabili a tutte e tre le leghe. Se lo sono, il medico non avrà alcun problema ad assumersi la responsabilità che gli compete".

RIPRESA - Castellacci ritiene che il calcio, se avesse voluto davvero ricominciare, lo avrebbe fatto."La metodica della Bundesliga è la più accettabile se, tra una quindicina di giorni, il virus dovesse attenuarsi". L'idea del maxi ritiro è complicata. "I primi quindici giorni di blindatura saranno anche ok, ma non ci credo che i calciatori non torneranno a casa per due mesi e mezzo. E poi incontrare un asintomatico che lo trasmetta è facile. Non so se si voglia ripartire o si cerchi un campionato che si blocchi da solo senza che ci siano input politici veri e propri. Aspetto con ansia le indicazioni del Governo"

TAMPONI - I medici hanno l'obbligo di fare tamponi e test. "Serve un accordo col Ministero della Sanità, anche perché non si possono levare tamponi alla società civile. Il medico non può garantire l'attuabilità del protocollo". Secondo le correzioni basta un positivo. "Finisce tutto. Vanno in quarantena tutti i giocatori, la squadra non può fare il ritiro e il campionato non inizia. In un'ipotesi come questa basta niente e in due secondi si ferma il campionato. Non posso dare percentuali sulla ripartenza. Diciamo che se riparte ci sono possibilità che venga interrotto. Con strade diverse sarebbe più semplice portarlo a termine. Iniziarlo si può,  ma il difficile è portarlo in fondo".