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Casillas si racconta: “Dopo l’infarto non sapevo se volevo alzarmi dal letto, lasciare il calcio è stato duro”

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Casillas sa di essere fortunato a essere sopravvissuto a un infarto, ma spiega quanto sia complicato dover abbandonare per sempre il campo all'improvviso. E quanta attenzione bisognava metterci quando nel Clasico c'era un certo Leo Messi...

Redazione Il Posticipo

Se si parla di Clasico, impossibile non pensare a quello che è stato uno dei grandi protagonisti di quelli del nuovo millennio: Iker Casillas. Il portiere, che ha dovuto lasciare il calcio a causa di un infarto durante un allenamento quando giocava con il Porto, ha rappresentato il Real Madrid nei match più importanti contro il Barcellona più forte di sempre. Ecco perchè nel giorno della partitissima, AS riporta una conversazione del campione d'Europa e del Mondo con l'ex compagno di squadra Michel Salgado, in cui ha spiegato cosa ha significato dover affrontare Messi, ma non solo.

MESSI E I BEI RICORDI - "In più di vent'anni di carriera ho giocato contro grandissimi giocatori, ma la realtà è che quando ho affrontato Leo Messi ho sempre avuto metterci un po' più di attenzione, perchè sapevo di avere di fronte uno dei migliori calciatori della storia del calcio". Ora Messi non c'è più con il Barça, così come Casillas non difende più i pali dei Blancos. E con la carriera terminata, c'è la possibilità di ripensare ai momenti più belli. "Le cose che ricordo con più piacere sono il mio esordio con il Real Madrid, l'inizio di un cammino, la prima Champions League vinta e per motivi sportivi e anche personali il Mondiale in Sudafrica".

L'INFARTO - E poi l'infarto. Casillas sa di essere fortunato a poterlo raccontare, ma spiega quanto sia complicato dover abbandonare per sempre il campo all'improvviso. "Quando sei un calciatore e dal giorno alla notte ti succede qualcosa, un infarto nel mio caso, che ti costringe a lasciare il calcio, quello che ami fare, arriva un momento in cui sei triste, depresso, arrivi a pensare che non sai se ti va di alzarti la mattina dopo aver subito un colpo così duro. Però poi il tempo passa e arriva un momento in cui devi fare i conti con te stesso e tornare a sentirti bene. È stato duro, è stato difficile, ma per fortuna sto benissimo, non posso più giocare a calcio ma posso praticare comunque sport e sono felice e orgoglioso di aver superato una situazione simile". Quasi quanto...di aver affrontato uno come Messi.