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Carlota Planas, la donna che gestisce un’agenzia di calciatori in Spagna. “Non accetto no come risposta”

Carlota Planas, la donna che gestisce un’agenzia di calciatori in Spagna. “Non accetto no come risposta” - immagine 1

La rivista Forbes l'ha inclusa nella sua lista di giovani talenti del 2022.

Redazione Il Posticipo

Spagna, nazione all'avanguardia nel calcio e nelle pari opportunità. A testimoniarlo, la storia, pubblicata da El Pais, di Carlota Planas è la prima donna a guidare una società di rappresentanza di calciatori in Spagna.

TALENTO - Dal calcio giocato ad agente il passo è stato breve. Nonché carico di soddisfazioni. La ragazza, nata a Barcellona nel 1992 ha giocato in Prima Divisione del futsal femminile. A 18 ha intrapreso un percorso diverso. Scouting. E la  sua passione si è trasformata in lavoro. "Non credo che avrei potuto  condurre una vita lontana dal calcio. Sono nata a Barcellona nel 1992, anno delle Olimpiadi e della prima Coppa dei Campioni del Barça. Il calcio è stato il mio toccasana. Non c'è niente al mondo che mi faccia sentire meglio di quando guardo o gioco una partita. Grazie al calcio ho viaggiato, conosciuto persone meravigliose e superato i miei momenti più difficili, come la morte di mia madre. Penso che sarebbe molto orgogliosa di chi sono oggi e di ciò che ho realizzato".

GRINTA - Arrivare in alto non è stato facile. Il talento non basta, se non è accompagnato dalla determinazione. Dote che non le manca sin da bambina.  "Non ho mai accettato un "no" come risposta. Da piccola ero al parco, volevo giocare a cacio, ma un ragazzo mi ha negato la possibilità di farlo perché ero una ragazza. Sono andata a tagliarmi i capelli mi sono finta un ragazzo, ho giocato con loro e dimostrato di essere migliore. Nella mia famiglia siamo così. Persone di carattere. Mia nonna, fedele abbonata al Camp Nou, ha fatto windsurf in spiaggia a oltre 60 anni".

Carlota Planas, la donna che gestisce un’agenzia di calciatori in Spagna. “Non accetto no come risposta” - immagine 1

CARRIERA - La sua è una storia che il genere non è un limite. "Quando ho visto il mio nome sulla rivista Forbes, ho iniziato a piangere. Essere un modello per altre ragazze e donne, rompere le barriere, è ciò che mi fa sentire realizzata. Il primo giocatore che ha firmato per la mia agenzia, Claudia Pina, ha giocato davanti a più di 90.000 persone. Cinque anni le ragazze non riuscivano nemmeno a farsi pagare 500 euro. Ho sempre sostenuto che si dovesse scommettere sulle donne nello sport".