l’Inghilterra e l’Italia si giocano il Campionato Europeo. Le possibilità che la finale potesse essere fra gli azzurri e i Tre Leoni è una certa sorpresa. Ancor più sorprendente che le grandi favorite della vicina non si siano nemmeno avvicinate alla Final Four. Un epilogo che ha sorpreso anche Amedeo Carboni che ha parlato a Marca di questa finale.
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Carboni: “Nessuno sa soffrire come noi. Se serve possiamo rigiocarci il Made in Italy”
L'esterno ex Roma e Valencia confida nella... resilienza.
SORPRESA - L’ex terzino della Roma e del Valencia non ha nascosto il suo stupore per l'evoluzione del torneo che ha spinto anche la "sua" Spagna fermarsi a solo undici metri dalla finale. "Mi aspettavo qualcosa in più da Francia e Germania. L'Italia non arrivava a questo Europeo da favorita e nell'ultimo atto dovrà affrontare una situazione complicata. L'Inghilterra ha il 5% di vantaggio. Gioca in casa, ha l'affetto della gente e poi c'è quel "rigore di cortesia" che hanno concesso in semifinale contro la Danimarca. ogni caso il livello mostrato dall’Italia è stato sempre all'altezza della situazione. In semifinale se l'è giocata benissimo con la Spagna, un'altra squadra che sa bene come si gioca a calcio a tal punto che hanno nuovamente costretto gli azzurri a giocare... all'italiana per passare il turno. La squadra si è stancata molto, ma ha avuto un giorno in più per recuperare".
FINALE - Per Amedeo Carboni la semifinale è stata complessa da gestire. Si tratta pur sempre di uno degli ex calciatori che hanno trascorso più tempo lontano dalla penisola. Si è trasferito in Spagna ed ha giocato nove stagioni nella Liga. Quanto basta per assimilare il calcio spagnolo e stabilire che Mancini abbia optato per la scelta migliore possibile contro la "Roja" di Luis Enrique. "L'Italia è stata spregiudicata e all'inizio ha sofferto molto quando ha cercato di mettersi sullo stesso piano del palleggio della Spagna che resta pur sempre maestra nel possesso palla. E alla fine si è ricorso a un sanissimo Made in Italy per non subire la beffa. L'Inghilterra ha i suoi problemi. Giocare in casa è un vantaggio, ma ha anche la pressione di dover giocare bene in casa. E poi storicamente nelle difficoltà gli azzurri si esaltano. Siamo abituati a soffrire molto".
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