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Capello fra F1 e calcio: “La Ferrari è tornata veloce, l’Italia si è addormentata e gioca un calcio lento”

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L'ex allenatore, oggi opinionista, è da sempre un grande amante della Formula 1 e della Ferrari

Redazione Il Posticipo

Nel paddock di Jeddah ospiti di eccezione. Uno è Fabio Capello. L'ex allenatore, oggi opinionista, è da sempre un grande amante della Formula 1 e della Ferrari. L'amicizia con il padre di Sainz lo porta ad avere ancora più affetto per la Rossa di Maranello. La nazionale a quattro ruote che in questo inizio di stagione sta dando più soddisfazioni rispetto a quella calcistica. Le sue parole sono riprese da Skysport. 

FERRARI - Inizio incredibile per la Ferrari: "Fantastico essere qui in questo momento, dopo la delusione nel mio campo. Sono contento che la squadra sia tornata ad essere competitiva dopo tanti anni passati in mezzo al gruppone. Sono stato con papà Sainz, mi ha detto che il ragazzo ha ancora qualche difficoltà a capire la macchina ma questo è un giudizio che lascio agli esperti. Mi fa piacere però vedere una Ferrari da primato. Noi italiani la vogliamo vedere sempre avanti. Mi ha sorpreso molto Hamilton, vederlo, dopo anni e anni sempre leader, arrancare mi è dispiaciuto. Penso stia soffrendo ma sono certo che tornerà ai suoi livelli anche perché presto ritroverà competitività. Da ferrarista mi auguro che si riavvicini... ma non troppo".

QATAR - Dall'Arabia al... Qatar il passo è breve. La nazionale dei motori si è ricostruita. Quella azzurra deve ripartire dalle macerie lasciate dalla delusione cocente maturata nello spareggio contro la Macedonia del Nord. L'eliminazione fa ancora male. "Ho parlato con diverse persone, mi sono confrontato con tanti esperti e siamo giunti tutti alla stessa conclusione. Giochiamo un calcio lento. Inaccettabile. Occorre cambiare mentalità. Voler tenere la palla con un possesso inutile e noioso non ci serve più. Ho detto di ispirarci ai tedeschi perché hanno un modello preciso di gioco. Recuperare palla in 15 secondi e giocarla in verticale con grande rapidità. Il calcio italiano gioca a basso ritmo. Mi spiace perché ci siamo esaltati per la vittoria dopo l'Europeo fino ad addormentarci mentre i nostri avversari hanno continuato a correre. E contro la Macedonia, che è un avversario assai modesto dal punto di vista tecnico, è mancata proprio la fisicità. Ci sarà un motivo se stiamo soffrendo".