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Cagliari Capozzucca: “Joao Pedro non resta. Niente proclami, c’è da rifondare”

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I sardi devono ripartire da una situazione complicata.

Redazione Il Posticipo

Cagliari in B. Il direttore sportivo Stefano Capozzucca ha analizzato in conferenza stampa quanto accaduto in una stagione culminata con l'amarissima retrocessione e che comporterà l'addio di Joao Pedro. Il ds ha messo il calciatore sul mercato, difeso Mazzarri e spiegato il perché di scelte che hanno reso questa dirigenza quanto mai impopolare. Le sue dichiarazioni sono riprese da Calcio Casteddu.

SCUSE - In primis, arrivano le scuse. "Non è stato un bel finale di stagione, pensavamo di poterci salvare, dunque porgiamo le scuse ai tifosi e a tutti quelli che vogliono bene al Cagliari. Ero convinto che avremmo centrato la permanenza, lo ripetevo di continuo ai ragazzi mi sembra di averli traditi. Non fuggo dalle mie responsabilità ma voglio continuare e riportare il Cagliari dove merita. Una retrocessione fa sempre male ed è figlia degli errori di tutti e anche della società, siamo noi ad aver compiuto le scelte. Non è giusto però che solo il presidente sia colpevolizzato. Mi sento il massimo responsabile insieme a chi ha guidato la squadra e ai calciatori".

MAZZARRI - La scelta di Mazzarri ha fatto discutere. Esattamente come il suo esonero. "C'è poco da dire. Questo argomento mi genera enorme sofferenza. L'ho sempre difeso e lo farei ancora. Sarebbe anche rimasto se la situazione non fosse precipitata a Verona. Ero convinto fosse l'uomo giusto per centrare la salvezza, evidentemente ho sbagliato. Come con Semplici. Non siamo partiti benissimo ma anche i presupposti non è che fossero dei migliori sin dalla fine dell'anno precedente. Ringrazio Agostini che ha avuto il coraggio di andare in panchina e cercare di darci una mano. Il prossimo allenatore sarà comunicato prima del weekend. E anche lui dovrà sentirsi retrocesso, è l'unico modo per ripartire".

PROSPETTIVE - Una retrocessione che ridimensiona prospettive e ambizioni. "La retrocessione è stata scioccante per tutti. Il Cagliari è e resta una società sana, qui si è percepito lo stipendio di Aprile, che altrove non si è ancora visto. Non voglio prendere in giro nessuno, occorre rifondare. Avevamo il nono monte ingaggi della Serie A, saremo costretti a cedere diversi calciatori. Joao Pedro, ad esempio, è all'ultimo anno di contratto. Quando sono arrivato era con le valigie in mano, mi sono impuntato per farlo restare ma in B non può rimanere. Ha un valore e dei costi insostenibili per la categoria".