Cadice - Barcellona è stata caratterizzata da un momento di grande tensione allo stadio Nuevo Mirandilla: all'81' la partita è stata sospesa per prestare soccorsi a un tifoso in Fondo Sur colpito da arresto cardiaco. L'uomo è sopravvissuto alla brutta esperienza, complice il pronto intervento dei sanitari e il bel gesto del portiere Ledesma che ha lanciato un defibrillatore sugli spalti per accelerare i soccorsi. Un bel gesto rovinato da chi ha pensato di appropriarsi del prezioso macchinario.

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Cadice, rovinato il bel gesto di Ledesma: il medico denuncia sottrazione di forniture mediche
DENUNCIA
La denuncia, pubblicata attraverso il profilo twitter, è di Sergio Salgado, medico dello 061 che ha fornito la sua versione di fatti di quanto accaduto allo stadio. "Sono il medico che ha curato il paziente in arresto cardiorespiratorio durante la partita Cadice-Barcellona. Scrivo per la mia integrità morale e perché la mia responsabilità professionale di medico d'urgenza mi obbliga a far conoscere la verità. A Cadice c'è una squadra di emergenza dello 061 EPES e due squadre SUAP. Siamo risorse pubbliche al servizio dell'intera popolazione. Quando arriviamo dove si trova il paziente, troviamo diversi fan tifosi che eseguono compressioni toraciche e un collega medico dello 061 EPES che pieno di amarezza mi dice: per fortuna sei arrivato, qui non c'è affatto materiale".
DEFIBRILLATORE
Eppure Ledesma aveva lanciato un defibrillatore negli spalti. "C'era un monitor del defibrillatore, ma non veniva utilizzato correttamente. Dopo alcuni minuti di lavoro il paziente ha recuperato la propria frequenza cardiaca e battito cardiaco. È in quel momento che si pensa di iniziare il trasferimento e si chiede la barella che viene tirata fuori dal campo di gioco. Una volta che il paziente è sulla barella, ci prepariamo a raccogliere il nostro materiale e… sorpresa! Il nostro materiale INDISPENSABILE per la continuità delle cure per un paziente recentemente rianimato in una situazione molto critica... è scomparso lasciandoci inermi in una situazione così complicata".
PROVE
Il dottore sostiene di avere delle prove legate all'infermiere che è intervenuto per primo. "L'"eroe" del pomeriggio ha deciso di prendere il nostro materiale. Il suo comportamento ha effettivamente salvato la vita del paziente ma... ha incasinato tutto fra l'altro appropriandosi di materiale che non era suo e che non sapeva nemmeno cosa contenesse o cosa è stato utilizzato mettendo a serio rischio la continuità delle cure per il paziente rianimato. Il Cadice deve avere un dispositivo sanitario autosufficiente che non dipenda da risorse esterne. Con le sole risorse presenti allo stadio, quel paziente non sarebbe mai sopravvissuto. E se noi fossimo stati impegnati altrove, oggi parleremmo di un dramma".
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