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Bundesliga, la rabbia di Subotic per una ripartenza troppo veloce: “Noi giocatori non siamo neanche stati consultati”

La Bundesliga e la Zweite Liga ripartono, ma non tutti sono contenti. Per qualcuno l'impressione è che il calcio tedesco sia stato fatto ricominciare troppo presto. E l'ex Borussia Dortmund Subotic, attualmente all'Union Berlino, ha spiegato...

Redazione Il Posticipo

La Bundesliga e la Zweite Liga ripartono, ma non tutti sono contenti. Per qualcuno l'impressione è che il calcio tedesco sia stato fatto ricominciare troppo presto. E il fatto che ci siano dei casi di positività nella seconda divisione, che porteranno a posticipare il match tra Dynamo Dresda e Amburgo potrebbe far cambiare idea anche a chi invece non vedeva l'ora di veder rotolare di nuovo il pallone. Tra quelli che avevano impressioni negative ben prima, però, c'è una stella della Bundesliga: l'ex Borussia Dortmund, attualmente all'Union Berlino, ha spiegato in un'intervista alla radio tedesca Deutschlandfunk che secondo lui sarebbe stato il caso di aspettare ancora, invece di dare il via libera alle competizioni.

GIOCATORI - E il trentunenne ha raccontato che nella discussione il parere di chi scende in campo non è stato tenuto in considerazione... "Noi, intesi come giocatori della Bundesliga, siamo stati informati solamente a cose fatte delle scelte che sono state prese sul futuro del campionato. Non abbiamo avuto un posto al tavolo della discussione, non siamo stati consultati." E il serbo ha aggiunto: "Se si confronta la situazione con ciò che sta accadendo in Italia o in Inghilterra, dove l'associazione dei giocatori è un'istituzione che viene rispettata e consultata in situazioni di crisi come questa, si capisce che in Germania non funziona così. Ed è una cosa piuttosto deludente".

PRESTO - Insomma, tra i calciatori potrebbe serpeggiare un certo scontento, soprattutto se dovessero esserci altri casi prima della ripartenza ufficiale, prevista per il prossimo weekend. Nel frattempo Subotic, da sempre impegnato nel sociale, ha anche spiegato alla BBC che il timore di essere infettati in campo non è poi così astruso..."Non importa quando riprendiamo, sarà sempre troppo presto. E c'è una certa paura di base. Io cerco di comportarmi di conseguenza e di prendere tutte le precauzioni e le misure di sicurezza possibili. Devo proteggere me stesso, anche se ora il rischio è decisamente aumentato perchè ci si può contagiare attraverso il contatto fisico". Certamente un qualcosa che chi ha deciso di far ripartire la Bundesliga avrà considerato. E la speranza è che la scelta sia stata abbastanza ponderata...