Spalletti in B&B a Verona, tinge l’Inter di viola. Borja Valero dal 1' accanto a Brozovic, sperando di concedere uno spezzone di gara a Vecino. Scelte obbligate, ma non è certo il centrocampo preferito. Tant’è. L’infortunio di Gagliardini ha privato il tecnico nerazzurro del frangiflutti davanti alla difesa. E altro, semplicemente, non c’è. E allora urge inventarsi qualcosa. In particolare trovare qualcuno che faccia le veci dell’ex atalantino. C'è, ci sarebbe, Vecino. Il sudamericano però non ha ancora smaltito totalmente l’infortunio agli adduttori. E allora? Resta Borja Valero: più un obbligo che una scelta.
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Spalletti viola…il Bentegodi?
Spalletti costretto a schierare Borja Valero accanto a Brozovic dal 1' e a forzare il rientro di Vecino per tappare la falla lasciata da Gagliardini.
PALLEGGIO - Il centrocampo nerazzurro, mai particolarmente brillante in questa stagione, si presenta contro una delle squadre più abili nel gioco sporco con un regista e un palleggiatore. Schierare Borja e Brozovic assieme appare un azzardo. Il centrocampo è sin troppo sbilanciato. Né lo spagnolo né il croato hanno attitudini al lavoro di interdizione. Si potrebbe arretrare Rafinha, ma l’ex Barcellona è uno straordinario cucitore di gioco. Non è certo nelle sue corde rincorrere avversari e pallone. E allora? Resta un’unica soluzione: possesso palla prolungato alla ricerca della soluzione ideale per trovare la via del gol.
FIATO CORTO - Impresa mai facile per una squadra che ha spesso il fiato corto e punta sulle individualità. Il problema è squisitamente fisico: Brozovic ha piedi felpati ma non è un fulmine di guerra. Valero ha giocato spesso, ma raramente una partita intera, proprio perché è da gennaio che ha perso, senza mai ritrovarli, i 90’ di gioco. Rafinha è reduce da un leggero fastidio muscolare. La sensazione è che Spalletti si debba aggrappare allo spagnolo e sperare che ritrovi condizione e lucidità necessaria per affrontare un avversario che in casa propria è sempre scomodo. Le alternative alle scelte, del resto, sono peggiori dei rischi che si possono correre. La difesa a tre, con Rafinha arretrato, è stata già adottata con l’Atalanta e ha consegnato alla storia una delle Inter peggiori della stagione. Nessuna rivoluzione: solo spirito di adattamento. Ne servirà parecchio.
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