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Bordeaux, il dramma di Ignatenko: “È arrivato piangendo, la sua famiglia doveva raggiungerlo qui ma…”

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Danylo Ignatenko è di Zaporižžja ed è arrivato al club francese da poco tempo, in prestito dallo Shakhtar di De Zerbi. E di certo non si aspettava che gli amici e gli affetti lasciati in Ucraina sarebbero stati messi in pericolo dalla...

Redazione Il Posticipo

In un momento in cui il proprio paese è in guerra, la vita non è facile per nessuno. Nè per chi è in zone colpite direttamente dal conflitto, nè tanto meno per chi è lontano, ma aspetta con ansia notizie dalla patria. Sono tanti i calciatori ucraini in giro per l'Europa, a partire dall'atalantino Malinovskiy, per continuare con Zinchenko o Yaremchuk, che hanno detto la loro (in campo e fuori) durante i primi giorni dell'attacco. Anche al Bordeaux c'è un ragazzo che arriva da quelle parti. Danylo Ignatenko è di Zaporižžja ed è arrivato al club francese da poco tempo, in prestito dallo Shakhtar di De Zerbi.

ALLENATORE - E di certo non si aspettava che gli amici e gli affetti lasciati in Ucraina sarebbero stati messi in pericolo dalla situazione politica. Come riporta MundoDeportivo, il tecnico David Guion e il capitano Josuha Guilavogui hanno spiegato che il calciatore è stato profondamente colpito dall'inizio della guerra. "Ieri è arrivato all'allenamento piangendo", racconta l'allenatore. "Abbiamo parlato con lui, è molto colpito da questa cosa. Ha lì la sua famiglia, che doveva venire a Bordeaux a stare con lui il primo marzo, ma che ora ovviamente non potrà farlo. Ovviamente gli ho detto che ero lì per lui e che tutti, il club, l'intera famiglia del Bordeaux lo proteggeranno. E ho chiesto a tutti i giocatori tanta attenzione, vicinanza ed empatia con la situazione di Dany, che è preoccupatissimo per quello che sta avvenendo a pochi chilometri da casa sua".

CAPITANO - Anche Guilavogui ha spiegato di essere vicino al compagno. "Come persona di origine africane ho una certa esperienza con guerre, colpi di stato e guerriglie. Non è facile vedere un compagno che arriva la mattina e sta tutto il tempo in silenzio a guardare il telefono, non sapendo se dopo l'allenamento gli arriverà qualche messaggio oppure no. È un qualcosa che nello spogliatoio non ci è mai successa". Spiegabile dunque che Guion non abbia certezze sulla presenza del suo calciatore nella partita contro il Clermont di questo weekend. "Sinceramente, andiamo di giorno in giorno. Voglio vedere in che stato psicologico starà oggi. Ma è complicato mettersi nei suoi panni, come potete immaginare". Davvero molto, molto complicato...