calcio

Milan, Bonucci è tornato Leo(ne)…

Bonucci è tornato Leo(ne). Incita i compagni via social e lancia proclami. Più che Leo, un lupo che perde il pelo ma non il vizio. Ma stavolta c'è un perchè...

Redazione Il Posticipo

I due volti del Milan. Quello di Gattuso e…di Bonucci. Lupo, più che Leo. Il difensore perde il pelo ma non il vizio. E torna a…ruggire sui social. Non una grandissima idea.

La pelle dell’orso…

Eppure la lezione dovrebbe essere stata mandata a memoria. Bonucci è arrivato al Milan fra squilli di tromba e, innalzato il Gran Pavese, ha immediatamente proclamato, urbi et orbi, la grandezza del Milan e la competitività per arrampicarsi sono in vetta. in vetta. Com’è andata a finire è storia nota, Finito nell’occhio del ciclone mediatico e dei tifosi, sino a perdere la testa. Quindi il rinsavimento. Complice Gattuso, è cambiato tutto: il Milan, però, al netto degli evidenti miglioramenti, è ancora lontano anni luce dall’obiettivo Champions. Era proprio il caso di lasciarsi andare a parole che rischiano di provocare l’effetto boomerang? Gattuso ne sarà contento?

Bonucci, spirito da condottiero

Probabilmente il tecnico rossonero ne ha preso atto. Non senza piacere. Anche perché significa che il suo lavoro sta funzionando. Bonucci non è certo uno sbruffone. Anzi. Quando è stato il caso, ha scelto il silenzio. Prima del derby, ha parlato da capitano coraggioso. Crede moltissimo, come del resto il proprio allenatore, nel “coaching” e nelle capacità motivanti delle parole. E le usa come grimaldello per spronare compagni e ambiente. Anche se il derby è una partita che si prepara da sola e il Milan ha abbastanza entusiasmo da arrivare caricato a pallettoni all’appuntamento. La tempesta è alle spalle, il gruppo è coeso, anzi quasi un esercito in missione, guidato da un condottiero alla Conte.

Quella senzazione di “deja vu”

A pensarci bene, forse è stato proprio il “deja vu” a muovere Bonucci. Il centrale ha trovato nuovamente l’allenatore e l’humus ideale per issarsi a “transfert” dell’animus del proprio allenatore. Del resto i risultati si vedono: il Milan lì dietro è tornato quasi impenetrabile. Non subisce gol da sei partite e la coppia Bonucci-Romagnoli è diventata un muro quasi insuperabile. Merito non solo di una condizione fisica, ma anche di un’autostima ritrovata che ha trasformato una squadra che balbettava calcio in un Moloch che adesso fa la voce grossa. Come Bonucci.