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Bonucci-choc, il Milan ci mette il cuore. Ma il gioco?

Bonucci espulso dopo 25' di gioco, un gesto irresponsabile che "impicca" la partita del Milan. La reazione è confortante, ma il gioco latita.

Redazione Il Posticipo

Milan, ancora uno 0-0. Ma questo è un pari totalmente diverso, per come si era messa. 65' di inferiorità dopo l'espulsione di Bonucci, ennesimo episodio di un inizio campionato da dimenticare.

Bonucci, choc: deve ritrovare serenità?

Definirla follia è ingeneroso, ma Bonucci deve ritrovare assolutamente la propria serenità. La gomitata a Rosi sfugge a Giacomelli, ma non alla tecnologia. Il VAR lo condanna: non è stato un contatto casuale, ma una gomitata dritta al volto del calciatore rossoblu. Quanto basta per decretarne l'espulsione diretta. E, secondo regolamento, meritevole di una squalifica di almeno due giornate. Il che significa saltare la sfida con la Juventus. Non un gesto folle, ma irresponsabile: un capitano non può, né deve compromettere una partita decisiva per le sorti dell'allenatore e comunque dell'immediato futuro della squadra. Il Milan è “impiccato” da quanto accaduto e la partita diviene un Everest.

Il Milan reagisce come deve

I rossoneri lasciano in eredità un segnale di carattere importante. L'espulsione di Bonucci rischiava di minare il morale della squadra che comunque si è compattata. Mai come questa volta sarebbe stato facile scaricare il tecnico, consegnandosi al Genoa. Invece il Milan si è riscoperto unito. Montella si è aggrappato ai “suoi” uomini. Quello di maggior talento, Suso, e l'altro, di maggiore volontà, Borini. Una prova quasi commovente dei due. Lo spagnolo è sempre stato una spina nel fianco della difesa del grifone. L'esterno invece si è quasi compenetrato nel ruolo, vivendolo come una missione. Un cuore grande così, su e giù per la fascia.

Le buone notizie finiscono qui

Sia chiaro: si parla di sentimenti. Il gioco continua comunque a latitare e la reazione è stata di pancia e nervi, complice un Genoa davvero modesto e incapace di tesaurizzare un'ora di superiorità numerica. Nessuna tattica, solo tanta buona volontà. Un segnale di attaccamento alla maglia che potrebbe bastare per rinnovare la fiducia a Montella. O no? La sensazione è che la dirigenza debba mettere sulla bilancia due fattori discriminanti. La reazione, è da squadra che comunque non ha intenzione di scaricare il proprio tecnico. La prestazione, al di là del cuore gettato oltre l'ostacolo, resta assolutamente discutibile. Sia come scelte che come gioco. Il Milan ha provato a vincerla e ha rischiato di perderla. Però, senza Bonucci e difesa a tre, non prende gli stessi rischi di prima. Un dato su cui riflettere.

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