Dura la vita per Usain Bolt. I numeri mostrati in allenamento hanno fatto gridare al miracolo, ma non sembrano aver convinto del tutto il tecnico del Borussia Dortmund. Stoger ha infatti ammesso che il giamaicano, primatista del mondo dei 100 e dei 200 metri piani, ha certamente talento, ma per diventare un calciatore professionista ha bisogno di allenamento e di tempo. Tempo che sembra mancare a Bolt, dato che l'uomo più veloce al mondo va verso i 32 anni e quindi probabilmente non riuscirà a coronare il suo sogno. Anche perchè non è per nulla semplice cambiare sport da un momento all'altro della propria carriera. Quello che rende un atleta speciale in una disciplina può non bastare per qualcosa di diverso. O forse sì? Vediamo qualche caso...
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Bolt, bene ma non benissimo – Cambiare sport non è una passeggiata
Il giudizio dell'allenatore del Borussia Dortmund su Bolt conferma che non è per nulla semplice cambiare sport da un momento all'altro della propria carriera. O forse non è sempre così?
Michael Jordan e il baseball
C'è qualcosa che Michael Jordan non sappia fare? Questa domanda, sussurrata spesso sui campi da basket per almeno quindici anni, ha avuto la sua risposta. Giocare a baseball. Il passaggio dal parquet al diamante arriva nel 1994, dopo il primo ritiro dalla NBA a causa della morte del padre. MJ vuole dimostrare di poter primeggiare anche in un'altra disciplina, ma i risultati non sono esattamente quelli che Jordan si aspetta. Numeri buoni ma non eccezionali per lui, che non riesce mai a giocare nella MLB, ma si ferma alle squadre minori delle leghe di sviluppo. La velocità e la forza possono aiutare nel rubare basi, ma la percentuale di battuta non è esattamente buona come quella del tiro da due e alla fine dopo neanche un anno il numero 23 abbandona il baseball.
Brock Lesnar e il football americano
Brock Lesnar è forse conosciuto più per le sue imprese nei ring o nelle gabbie, ma c'è stato un periodo in cui l'ex campione mondiale UFC e attuale WWE Champion ha sperato davvero di farcela nel football americano. Il suo sogno di giocare in NFL era così importante da convincerlo a lasciare il wrestling nel 2004 e a partecipare alla pre-season dei Minnesota Vikings, la franchigia della sua città natale, Minneapolis. Le cose non sono andate come previsto e dopo il taglio a inizio campionato, Lesnar si è dedicato alle arti marziali miste con ottimi risultati, prima di perdere il titolo mondiale e di tornare al suo primo amore, la WWE, dove combatte da performer part-time ma detiene il titolo più importante della compagnia.
Luc Alphand, il re della velocità
Con gli sci ai piedi, Luc Alphand era davvero una scheggia. Il francese ha vinto per ben tre volte la coppa del mondo di specialità nella discesa libera e ha iscritto in altrettante occasioni il suo nome nell'albo d'oro della leggendaria Streif, la pista di Kitzbühel. Ma quando ha smesso di lanciarsi a tutta velocità sulle nevi di tutto il mondo, deve aver decisamente sentito la nostalgia dell'adrenalina e quindi ha deciso di tornare a correre. Stavolta su quattro ruoto, perchè si è dedicato con successo ai motori. Nel suo palmares ci sono una vittoria ed un secondo posto alla Parigi-Dakar, prima di un grave incidente nel 2009 che lo ha costretto ad interrompere la sua carriera motoristica. Ma nel frattempo, Alphand è la dimostrazione che a volte ci si può...riciclare con grandi risultati. Bolt può prendere nota.
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