Joseph Blatter ne ha per tutti. E in una intervista rilasciata alla ABC.es dalla sua residenza in Svizzera, rivendica la sua innocenza e pulizia morale, racconta il suo passato e il suo futuro, e anche quello del calcio. E accusa Infantino.

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Blatter: “Infantino irrispettoso. Superlega? Non la sostengo, il calcio non è dei ricchi ma di tutti”
L'ex presidente FIFA rivendica la sua pulizia morale e attacca Infantino e la Superlega.
PENSIONE - Blatter è a Zurigo dal 2005 ma non smette di seguire il mondo del pallone. "È impossibile lasciare il calcio dopo aver lavorato per 45 anni nella FIFA. Durante la mia presidenza ho preso molte decisioni ma riuscire a organizzare la Coppa del Mondo in Sud Africa è stato un capolavoro. La mia idea era di proseguire con Russia 2018 e Stati Uniti 2022. A mio avviso c'è stato un intervento politico della Presidenza francese dell'epoca. Personalmente, non mi sono mai trovato in una situazione in cui alcune persone mi hanno offerto qualcosa per condizionare quelle elezioni. In ogni caso hanno pensato che la soluzione migliore fosse rimuovere Blatter dal calcio. I miei parenti hanno sofferto molto per tutto questo".
INFANTINO - Non tenerissimo, invece, il giudizio su Infantino. "Mi sono incontrato due volte con lui dopo la sua elezione, nel 2016. Mi disse che c'erano alcuni problemi irrisolti da risolvere successivamente. Ci siamo dati appuntamento in Messico, ma non ho più ricevuto alcuna informazione. Alla fine ho chiesto al segretario generale che ne sarebbe stato del presidente e della sua promessa di risolvere i miei problemi e la risposta è stata che l'attuale presidente e la FIFA avrebbero discusso con l'ex presidente solo attraverso gli avvocati. Fu l'unica e l'ultima informazione che ricevetti da quell'uomo. Devo dire che è scortese. Era senza rispetto".
ATTUALITA' - Spazio anche per l'attualità. Tanta carne al fuoco. Il ritorno della Superlega, l'esclusione della Russia. "Credo sia una questione che vada analizzata dal CIO e dal comitato FIFA, non mi sento di trattare l'argomento. Per quanto riguarda la Superlega credo non sia applicabile al nostro concetto di calcio. Mi sembra più vicino alla filosofia americana non mi sento di dare il mio sostegno a una manifestazione chiusa. Il calcio non deve dimenticare che è un gioco per tutti, non solo per i ricchi. Questa è la teoria che ho messo in pratica per 40 anni".
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