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Benfica nei guai, prostitute e stanze d’albergo pagate agli arbitri

Ancora problemi per il Benfica. Il caso di corruzione in cui è coinvolto il club da quasi un mese va avanti e dalle ultime indiscrezioni le Aquile avrebbero anche cercato di corrompere gli arbitri portoghesi offrendo servizi molto particolari...

Redazione Il Posticipo

Ancora problemi per il Benfica. Da quanto riporta il Correio da Manhã, le Aquile di Lisbona sono accusate, assieme all'ex consulente legale Pedro Goncalves e a due funzionari giudiziari, di aver tentato di aggiustare i risultati di parecchie partite del campionato portoghese. E secondo O Jornal Economico ci sarebbe una nuova puntata in questa telenovela in salsa lusitana. La testata riporta infatti che sarebbero venute in superficie delle email che dimostrerebbero che il club della capitale avrebbe anche offerto i servizi di prostitute agli arbitri e di pagare anche le stanze di albergo ai direttori di gara.

NUOVE INFORMAZIONI - Il nuovo "Benficagate" pare essere dovuto ai servigi dell'hacker portoghese Rui Pinto, già colpito da un mandato di cattura internazionale, che avrebbe divulgato le informazioni in un articolo intitolato "Il mercato del Benfica". Un'accusa che non ha lasciato indifferente il club di Lisbona, che ha affidato la sua risposta ai canali ufficiali della società. "Manteniamo una posizione ferma e chiara, quella che abbiamo annunciato all'inizio di questa storia: non ci sono fatti che possano giustificare qualsiasi accusa in questo processo". E il Benfica, si legge, farà di tutto per "smontare queste imputazioni assurde e ingiustificate".

CASO SCOTTANTE - Eppure il caso, noto in Portogallo come "E-Toupeira", va ormai avanti da un mese. I presunti reati addebitati al club dalla Procura portoghese sarebbero corruzione attiva e passiva, favoritismi personali, violazione della segretezza della giustizia e falso informatico. Secondo l'accusa, i funzionari coinvolti avrebbero trasmesso a Pedro Goncalves informazioni riservate che riguardavano diversi procedimenti nei confronti dei club rivali. E i metodi per ottenerle sarebbero stati quelli della corruzione e dello scambio di favori. Nonostante la dura risposta del club, dunque, l'inchiesta va avanti.