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Barcellona, la migliore difesa… è la difesa: il nuovo tridente è un “muro” invalicabile

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tridenti offensivi nella storia del Barcellona hanno aiutato, e molto, nel raccogliere titoli. Otto anni dopo, un altro tridente prova a ripetersi, l'impresa, ma questa volta da parecchie decine di metri di distanza dalla porta rivale.

Redazione Il Posticipo

La miglior difesa... è la difesa. Sebbene in contrasto con la filosofia del club, Xavi ha costruito un Barcellona vincente grazie alla solidità difensiva. Nessun club dei top 5 campionati ha numeri così impressionanti: soli sette gol subiti in venti partite e con Ter Stegen che ha lasciato la porta inviolata in quindici partite.

TRIDENTE

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Non c'è dubbio che la colpa di questo stato di grazia della retroguardia sia in gran parte dello stato di forma del portiere tedesco, ma tra i "responsabili" ci sono anche tre giocatori che in questo momento rappresenta il muro d'Europa.  Koundé, Araújo e Christensen. Il tridente difensivo è inespugnabile. I tre sono scesi in campo per sette partite e il Barcellona ha perso solo contro il Bayern (0-2). In tutte le altre occasioni il Barcellona non ha mai perso, e in  contro Atletico Madrid, Siviglia e Real Sociedad la squadra ha chiuso con la porta inviolata. La vera sorpresa è senza dubbio Koundé . Il nazionale francese sembra ogni giorno più a suo agio come esterno.

ARAUJO

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Il leader assoluto della retroguardia è Ronald Araújo. L'uruguaiano è diventato il baluardo della squadra di Xavi e il paradigma di un giocatore affamato e vincente. E la grande sorpresa è stata Andreas Christensen. Metodico, sbrigativo, pulito e veloce, è approdato a Barcellona con l'etichetta di calciatore tendente all'errore. In sei mesi non solo ha sfatato tutte le voci, ma è diventato uno dei pezzi fondamentali della retroguardia. Se a questo aggiungiamo che è arrivato a titolo gratuito dal Chelsea, siamo di fronte all'ingaggio con la migliore prestazione della stagione in termini di qualità e prezzo accelerando il pensionamento di Piqué.

INVERSIONE

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Una vera e propria inversione di tendenza. I tridenti offensivi nella storia del Barcellona hanno aiutato, e molto, nel raccogliere titoli. Luis Enrique ha forgiato un tridente capace di travolgere le difese più acerrime, con Leo Messi come riferimento assoluto, accompagnato da Neymar e Luis Suárez. Otto anni dopo, un altro tridente prova a ripetersi, l'impresa, ma questa volta da parecchie decine di metri di distanza dalla porta rivale. L'importante, del resto, è il risultato. Lo hanno imparato anche a Barcellona.