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Barcellona e City al Camp Nou contro la SLA, l’appello di Unzuè: “Riempiamo lo stadio”

Barcellona e City al Camp Nou contro la SLA, l’appello di Unzuè: “Riempiamo lo stadio” - immagine 1
L'incasso sarà devoluto alla raccolta fondi per la ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la malattia che ha colpito anche Juan Carlos Unzué. L'ex giocatore e assistente allenatore del Barcellona.

Redazione Il Posticipo

Barcellona - Manchester City più di una sfida amichevole. L'incasso sarà devoluto alla raccolta fondi per la ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la malattia che ha colpito anche Juan Carlos Unzué. L'ex giocatore e assistente allenatore del Barcellona, in una intervista rilasciata ad AS, auspica una grande affluenza allo stadio e soprattutto che sia approvata una legge specifica per curare una terribile malattia che ad oggi, in Spagna, è gestita per l'80% con fondi privati ​​e solo il restante 20% con il denaro pubblico.

AMICHEVOLE

Una amichevole che si è fatta attendere. Unzué ha voglia di scherzarci su. "Ho portato Bernardo Silva al Camp Nou, ma non credo che resterà dopo la partita. Curiosamente questa amichevole arriva in pieno calciomercato ma era prevista da parecchio tempo. Prima ci siamo imbattuti nella pandemia e abbiamo dovuto rimandarla, poi c'erano dei dubbi legati ai lavori allo stadio, ma alla fine ci siamo riusciti. Ringrazio il Barcellona e il City. Insieme abbiamo superato tutte le avversità. Ora non resta che riempire lo stadio".

CALCIO E VITA

La SLA è una malattia degenerativa. La sua vita è cambiata. E anche il suo rapporto con il calcio. "Nel 2020 mi sono ritirato e ho cambiato anche il mio rapporto con il calcio. Non l'ho più vissuto con la mentalità da addetto ai lavori, avevo già troppe cose a cui pensare. Poi DAZN mi ha offerto un ruolo da commentatore ed è tornata anche la passione. Adesso studio le squadre che devo commentare a tal punto da poterle anche allenare, se fosse necessario".

LOTTA

Uzuè arriverà allo stadio con la sedia a rotelle. E vuole lottare sia contro la SLA sia per i diritti dei malati. "Molti stadi sono accessibili per i disabili, ma è vero che la percezione della vita per chi è in queste condizioni è totalmente diversa. Ciò di cui abbiamo urgente bisogno è che il disegno di legge sulla SLA diventi a tutti effetti una legge. Questa amichevole vuole veicolare un messaggio. Non si può negare il diritto a una vita dignitosa a chi ha poche risorse. Molte persone colpite, quando capiscono che rappresentano un peso economico per la loro famiglia, si lasciano andare. E questo non può né deve succedere".