Definirla una classica del calcio continentale sembra abbastanza riduttivo, perchè dall'aprile 2000, anno del loro primo scontro in Champions League, Barcellona e Chelsea si sono incrociate ben quattordici volte. E il bilancio è molto più equilibrato di quanto si potrebbe pensare, perchè l'ultima sconfitta dei Blues prima dell'ennesima esibizione del marziano Messi (che con l'occasione fa anche 100 in Champions League) risaliva addirittura a dodici anni fa, sempre agli ottavi di finale. Da quell'1-2 dei blaugrana, firmato Eto'o, il Chelsea aveva sempre pareggiato o vinto contro i catalani. E persino dallo scontro più controverso, i londinesi erano usciti furibondi ma, paradossalmente, imbattuti.
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Barça-Chelsea, nuovo scontro e vecchi veleni
Per la quattordicesima volta in un ventennio si incrociano gli inglesi e i catalani. Vince il Barça con un Messi straripante, ma come (quasi) sempre c'è polemica: il Chelsea recrimina per l'arbitraggio di Skomina e ricorda il 2009...
Il Chelsea recrimina per un rigore non concesso
Un precedente, quello della semifinale dell'edizione 2008/09 (poi vinta dal Barça a Roma), che nella serata del Camp Nou, volente o nolente, è tornato sulla bocca di tutti, sopratutto di chi i blaugrana non li sopporta molto. Il Chelsea si lamenta dell'arbitro Skomina, per la scelta di non fischiare un calcio di rigore a favore dei Blues sul 2-0 per un fallo su Marcos Alonso. Un penalty che, unito all'espulsione, avrebbe potuto riaprire una partita che la squadra di Conte non ha certo giocato male, anzi, ha completato la prestazione dell'andata colpendo altri due pali, per un gran totale di quattro in 180 minuti. Ma ciò che è rimasto negli occhi di tutti, Messi escluso, è stata la prestazione del fischietto.
Il fantasma di Øvrebø spaventa ancora i Blues
Potremmo quasi dire che è sceso in campo il...fantasma di Øvrebø, l'arbitro norvegese che quasi dieci anni fa è stato capace di fare infuriare anche gli inglesi, solitamente pieni di aplomb nei confronti dei direttori di gara. Nel match che passa alla storia per il cosiddetto iniestazo, la rete a tempo scaduto di Don Andrès che è valsa la finale alla squadra di Guardiola, il Chelsea reclama due calci di rigore non concessi, ma anche i catalani hanno di che lamentarsi per un'espulsione di Abidal abbastanza immotivata. La rabbia però è quella di Drogba, trattenuto a stento dai compagni, e di Ballack, protagonista di veementi proteste nei confronti dell'arbitro.
E Ballack si scatena
E al tedesco quella partita ancora brucia, se è vero che l'ex Chelsea è stato protagonista del post-partita con un tweet al vetriolo nei confronti del Barcellona. La solita storia, con un tacito riferimento proprio a quel famoso match. E Ballack non è neanche stato l'unico a sottolineare la presunta parzialità del signor Skomina. Ci ha pensato anche Jonathan Zebina, anche se il riferimento in questo caso sembra essere anche al Real Madrid, che nella partita casalinga contro il Paris Saint-Germain aveva pareggiato il vantaggio dei francesi con un calcio di rigore abbastanza dubbio. Una squadra spagnola avvantaggiata dall'arbitro quando gioca in casa? E giù a faccine pensose. Una cosa è certa: quando si incontrano Barcellona e Chelsea, lo spettacolo non manca mai. E l'arbitro, povero lui, rischia sempre di passare un brutto quarto d'ora.
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