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Storie di Coppa e di Campioni, Bale racconta il primo addio di Zidane: “Dopo la finale non ci ho più parlato”

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Il gallese racconta a FourFourTwo i momenti clou della finale di Kiev e quello che è accaduto dopo.

Redazione Il Posticipo

26 maggio 2018, salto indietro nel tempo di quattro anni quando la finale di Champions è fra Real Madrid e Liverpool. Si gioca a Kiev, reds sconfitti 3-1 complice la grande serata di Bale e la pessima di Karius che regala due reti ai blancos. Finale che è coincisa con l'ultima vittoria del Real in Europa e con l'addio di Ronaldo e del tecnico Zidane. Qualche tempo fa il gallese ha raccontato a FourFourTwo i momenti clou della finale di Kiev e quello che è accaduto dopo.

ZIDANE - Nessuno era a conoscenza dell'addio di Zidane, Bale compreso. E il gallese non ne ha mai fatto un dramma. "Non mi ha detto nulla del suo addio, non ci ho più parlato dopo la finale. La nostra relazione era buona, però non direi che eravamo migliori amici. Era una normale relazione di lavoro".  Non è escluso che sul giudizio pesino le scelte del tecnico francese che lo aveva relegato in panchina nella finale, che poi il gallese ha deciso con una doppietta.  "Mi sono sentito molto frustrato. Avevo giocato abbastanza bene dopo essere tornato dall'ultimo infortunio, ho segnato cinque gol nelle ultime quattro partite di Liga e sentivo di meritare di partire dall'inizio". Invece è subentrato. E quando ha messo piede sul rettangolo di gioco si è rivelato decisivo. "Ero molto determinato, volevo giocare a tutti i costi. Anzi, ero anche parecchio arrabbiato, forse è proprio per quello che ho fatto quel che ho fatto".

GOLAZO - Ecco, cosa ha fatto Bale a Kiev? Un gol che è rimasto nella storia del torneo, una rovesciata che però...non ha vinto il premio come miglior gol, né il Puskas Award né quello della Champions, andato a CR7. In ogni caso, Gareth Bale a quella rete è molto affezionato: "L'ho rivisto un paio di volte. Non sentivo di aver niente da dimostrare, ma volevo farlo per la mia squadra. Se giochi una finale vuoi tornare a casa con la coppa, non importa molto come arrivi il risultato o chi segni. E se questo significa che devi sperare di entrare negli ultimi trenta minuti, così sia". Alla fine i risultati hanno dato ragione a lui e  a Zidane, che però non si è meritato... neanche una chiamata dopo la finalissima e l'addio.