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Senza l’Ausilio di nessuno…

Inter, comanda Ausilio: la linea è tracciata. Il direttore sportivo nerazzurro punta sui giovani talenti e sull'usato sicuro a parametro zero o in comode rate.

Redazione Il Posticipo

Inter, un uomo solo al comando del mercato. Piero Ausilio tiene ben salde le redini delle trattative della società. Suning si affida a lui. E, considerata la filosofia imprenditoriale del direttore sportivo dell'Inter, è anche più chiaro l'addio di Sabatini. Nessun tentativo di trading, nè scommesse. Piuttosto certezze. Da coltivare su più "terrazzi". Uno destinato alla fioritura di giovani promesse già però "svezzate" al calcio che conta. L'altro alla ricerca delle "occasioni", meglio identificabili in calciatori di comprovato valore e usato sicuro.

GIUSTO MIX - L'Inter, dunque, non comprerà alla cieca. Anzi. Ogni spesa sarà ben valutata a seconda della sostenibilità economica e della prospettiva di crescita del calciatore. Inutile girarci intorno. Il Fair Play Finanziario impone, almeno sino alla fine della prossima stagione, margini di manovra ristretti. La linea economica tracciata è chiarissima: giovani di talento, già rodati a dispetto della carta d'identità. Possibilmente nel campionato italiano. Non a caso, i nomi sono quelli di Barella, Cristante, Torreira e Verdi. Non stuzzicheranno la fantasia del tifoso, ma in una prospettiva neanche troppo lontana, potrebbero essere la base di un futuro importante. E il resto? Calciatori non più giovanissimi, ma di comprovata solidità che magari non rientrano nel progetto tecnico dei top club europei. O che vanno via a parametro zero, come De Vrij e Asamoah. Una nuova operazione Rafinha, per esempio, potrebbe essere quella per Mangala. Oppure per Andrè Gomes.

SPALLETTI - In tutto ciò Spalletti ha un ruolo fondamentale. Dosare l'esperienza e la gioventù per ottenere risultati importanti e, se possibile, andare a caccia di qualche trofeo. Il ruolo dell'allenatore toscano è ben delineato. Ausilio gli metterà a disposizione dei giocatori giovani e di livello medio alto. E al tecnico di Certaldo spetterà il compito di esaltarli, traendone la massima potenzialità. In parole povere: trasformare prototipi di top player in crack assoluti. Come accaduto con Skriniar, uno dei migliori centrali in circolazione in Europa. Come potrebbe accadere, nei progetti nerazzurri, con Lautaro Martinez e Karamoh. I meno giovani, invece, saranno scelti in base alle caratteristiche più congeniali al ruolo del tecnico. Come nel caso di De Vrij, difensore abile ad impostare e di Asamoah, esterno di spinta capace di abbinare le due fasi accompagnando la transizione. Del resto, Spalletti è capace come pochi di "rivitalizzare" calciatori che sembravano in difficoltà. In sintesi, il dado è tratto. Senza l'...Ausilio di nessuno.