Augusto Fernández è sul mercato. Chiusa la sua esperienza nel calcio cinese, il calciatore argentino ha analizzato con Marca l'esperienza trascorsa nel campionato del paese asiatico. E senza ipocrisia, l'ex Atletico Madrid spiega i motivi che lo hanno spinto a seguire le orme di Marco Polo. "Non sarò un falso, non sono andato in Cina per il calcio, avevo altri due anni di contratto con l' Atlético e il Cholo mi sosteneva. Sono andato per i soldi".

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La confessione di Augusto: “Non sono ipocrita. Non sono andato in Cina per il calcio”
Augusto Fernández è sul mercato. Chiusa la sua esperienza nel calcio cinese, il calciatore argentino ha raccontato l'esperienza trascorsa nel campionato del paese asiatico.
SOTTOVALUTATO - Per soldi, dunque, ma non in vacanza. Augusto non è andato a svernare. E racconta il tipo di calcio che si gioca in Asia. "Il livello è molto lontano rispetto a quello europeo, ma comunque non è una passeggiata. Il calcio cinese è sottovalutato. La gente pensa che si giochi con la palla di carta, invece non è così. C'è molta corsa e agonismo. Si gioca in modo aggressivo, anche se a livello tattico sono molto indietro. Io comunque sono andato per giocare e mi sono allenato con il massimo impegno. Anche in Cina occorre guadagnarsi il rispetto. Non avrai un nuovo ingaggio per il nome che hai o per quello che hai fatto in passato. Anche l'ambiente ti sostiene parecchio, se vede impegno costante. Se molli ti scaricano".
CORONAVIRUS - Il Covid-19 paradossalmente, lo ha colpito comunque. Augusto era tornato a Madrid, dove aveva appena avviato un'attività che ha poi risentito delle difficoltà della crisi economica generata dalla pandemia."Sto bene a Madrid, ho tanto amico e doversi interessi . Ho inaugurato qualche mese fa un ristorante. Tutta carne argentina, fatta in casa, rigorosamente cotta alla griglia. Inevitabilmente però ciò che è legato al comparto gastronomico ha avuto una crisi".
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