L'Italia del calcio prova a ripartire sebbene la ferita di Palermo debba ancora cicatrizzarsi. La nazionale di Macini torna a puntare sui giovani per aprire un nuovo ciclo. E le prime luci si sono accese in Turchia. Antonio Percassi, che di giovani se ne intende, gestendo il gioiello di Zingonia, serbatoio pressoché infinito dell'Atalanta, ha spiegato a Il Giornale il proprio punto di vista sul calcio italiano.

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Atalanta, Percassi lancia l’allarme: “Il problema non il Mondiale. Siamo un paese senza ricambio”
L’Italia del calcio prova a ripartire sebbene la ferita di Palermo debba ancora cicatrizzarsi. La nazionale di Macini torna a puntare sui giovani per aprire un nuovo ciclo. E le prime luci si sono accese in Turchia. Antonio Percassi, che di...
BERGAMO - L'Atalanta è un modello gestionale. " L'Atalanta come squadra di calcio si è ritagliata il suo spazio nell'ambito internazionale con un progetto tecnico ed economico sostenibile. Piedi per terra, sempre. Aver raggiunto i quarti di finale di Europa League è un risultato straordinario per la squadra e la città. Dimenticarsi da dove siamo partiti, però, significa farsi del male. Non siamo certo gli unici a investire nel settore giovanile ma sicuramente siamo stati fra i primi a sposare la filosofia legata al lancio dei giovani talenti. A Zingonia si è sempre lavorato con grande cura e attenzione, anche sul piano umano. Purtroppo la nazionale non giocherà i mondiali, ma è stata davvero sfortunato. Il dramma non è legato ai risultati ma al ricambio generazionale. Siamo un paese molto vecchio".

ASSET - Il principio base, secondo il presidente dell'Atalanta, è puntare sullo stadio di proprietà. "Il mercato internazionale soffre. L'economia ha subito prima la pandemia e poi la guerra. A farne e spese sono tutti i settori. Credo che possedere uno stadio sia fondamentale. Tutti i top club hanno asset immobiliari importanti alla base della loro solidità finanziaria. In questo senso i dirigenti di Inter e Milan stanno compiendo le scelte più opportune per le squadre, i tifosi e la città di Milano. Credo però che sia fondamentale semplificare e sburocratizzare il sistema. Oggi in Italia ogni progetto ha bisogno di almeno 10 anni per passare dalla carta alla realtà. Capisco che si cerchino garanzie ma è altrettanto innegabile che il mondo corre a velocità doppia e ogni giorno perdiamo in competitività e forza sul mercato".
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