Atalanta Ko a Reggio Emilia. Nervi tesi a fine partita.
L'Atalanta chiude nel peggiore dei modi una settimana da dimenticare. Dopo l'eliminazione in Coppa Italia, arriva la sconfitta in casa del Sassuolo in un turno sulla carta vantaggioso per la Dea. Sul campo, però, si è visto altro e di ben diverso. Umberto Marino analizza la sfida ai microfoni di Sky Sport.
EPISODIO
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Un'Atalanta apparsa stanca e troppo nervosa. Sconfitta figlia di una condizione atletica precaria nonché di una condotta di gara non esattamente esemplare. L'espulsione di Maehle, assai discussa nonché discutibile, ha spostato gli equilibri della partita e il risultato. Al di là del rosso, il Sassuolo stava interpretando meglio la sfida ma resta l'amarezza per una decisione. "Sono comparsi i fantasmi dello scorso anno che hanno influenzato la corsa per l'Europa. A caldo nessuno ci diceva se fosse giusto o sbagliato ma alla resa dei conti si sono rivelati determinanti. Il girone di andata è stato in crescita a livello arbitrale. Si è valorizzato il calcio, dove anche il tackle ha il suo valore. Questa sera si è fatto un passo indietro. E in generale si sono visti troppi gialli, anche senza senso".
DECISIONE
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Il dirigente solleva una questione legata anche alle riunioni e alle interpretazioni. "Speriamo di non essere penalizzati ulteriormente, oggi è stata una giornata nera, sono errori pesanti, sono punti. L'errore ci sta, discutiamo del metro di giudizio. Si è cambiato l'atteggiamento. Ne abbiamo parlato con gli arbitri, ci era stato detto che il calcio ha una sua dinamicità da sostenere. Ricordo un caso analogo in Roma - Spezia dove si è discusso di un giallo. Qui si parla di un rosso. La nostra arrabbiatura si lega anche a un passato che ci ha fortemente penalizzato. Vorremmo che la linea di interpretazione del girone d'andata fosse riconfermata. Abbiamo avuto la sensazione di essere tornati al 2021/2022 e vorremmo evitare di tornare a quel metro di giudizio".