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Argentina, De Paul: “Spero che il Mondiale non inizi mai, la pressione da gestire sarà enorme”

Argentina, De Paul: “Spero che il Mondiale non inizi mai, la pressione da gestire sarà enorme” - immagine 1
Il centrocampista dell'Atletico inizia a sentire la pressione legata alla competizione iridata.

Redazione Il Posticipo

Giocare il Mondiale è il sogno di ogni calciatore. Realizzarlo, invece, può trasformarsi in una difficoltà. Per informazioni, rivolgersi a Rodrigo De Paul. Il centrocampista argentino con un passato all'Udinese e attualmente all'Atletico Madrid, in una intervista rilasciata a TYC Sports, ha espresso le proprie sensazioni a poco più di due mesi dal calcio d'inizio del torneo iridato.

PRESSIONE

Il tempo che separa il giocatore dall'esordio a Qatar 2022 è direttamente proporzionale alla preoccupazione. "Penso al Mondiale ogni giorno, è un idea fissa. Dopo l'esperienza in Copa America ci aspetta un altro grande evento ancora più emozionante. Tuttavia dico sempre che non voglio che arrivi quel giorno. A volte spero che il Mondiale non inizi mai, perché so già che la realtà sarà meno divertente dell'idea di scendere in campo. Mi piace l'atmosfera che precede l'inizio delle partite e la settimana di allenamento, ma quando inizia la competizione vera e propria fatico parecchio. C'è molta pressione che genera nervosismo ed ansia. Sarà molto difficile gestirsi. Anche in campo. Scaloni ci ha raccomandato di giocare senza strafare perché basta un doppio giallo per rimediare una squalifica o lasciare la squadra in 10. E a certi livelli è complicatissimo reggere in inferiorità numerica. Ci aspetta un mese pazzesco, da dover vivere concentrati e isolati dalle critiche. Anche questo è un aspetto nocivo. Mi piacerebbe godermi una esperienza straordinaria ma conoscendomi so che non sarà così".

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GRUPPO

La nazionale albiceleste arriverà da favorita. Aver vinto la Copa America ha aiutato la squadra a scrollarsi di dosso la pesantezza dell'attesa di un trofeo internazionale e ha cementato il gruppo. "In nazionale c'è un legame molto forte fra di noi. Farne parte è un orgoglio ma anche uno stimolo perché il nostro paese genera di continuo giocatori in grado di vestire la maglia albiceleste. Credo comunque che sarà abbastanza difficile vedere nuovi innesti in rosa prima del Mondiale. Lo staff tecnico ci conosce e anche Scaloni ha già una idea su quale sia la base e l'ha dimostrato in questi anni".