Ogni federazione, più o meno, ha il suo arbitro teatrale. Quello che, per movenze e...presenza scenica spesso e volentieri è uno spettacolo da ammirare quanto (se non più) la partita che sta dirigendo. In Inghilterra, ad esempio, c'è Mike Dean, famoso come l'arbitro tifoso per le sue poco ortodosse esultanze (quasi sempre ai gol del Tottenham), ma anche e soprattutto per le smorfie e le mosse divertenti che il fischietto riesce puntualmente ad inserire nelle sue performance sul prato verde. Ed è proprio grazie a questo spirito da showman che Dean si è guadagnato un gran seguito anche al di fuori della Premier League ed il suo stile...ha fatto scuola.
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L’arbitro è teatrale? C’è chi balla e chi invece è troppo permaloso
Ogni federazione, più o meno, ha il suo arbitro teatrale. Quello che, per movenze e...presenza scenica spesso e volentieri è uno spettacolo da ammirare quanto la (se non più della) partita che sta dirigendo.
Margarita, l'arbitro ballerino vestito di rosa
Di certo lo avrà apprezzato Margarita, il divertentissimo arbitro che qualche tempo fa ha diretto una partita di beneficenza tra gli amici di Douglas Costa, all'epoca ancora al Bayern Monaco, e quelli di Gabriel Medina, famoso surfista brasiliano. Oltre ad ammirare sul campo le gesta dell'estrosa ala della Juventus e le incredibili ed inaspettate abilità dei calciatori della nazionale amputati verdeoro, gli spettatori hanno anche assistito ad un'ottima esibizione dell'arbitro. Il quale è famosissimo in tutto il Sudamerica perchè dirige le partite con la sua inseparabile divisa rosa shocking e...ballando, tra gesti teatrali, passi degni di un palcoscenico e più di qualche presa in giro. Scatenando, ovviamente, l'ilarità generale.
Howard Webb ed il fallo di reazione
E anche arbitri notoriamente seri e rigorosi come il grande Howard Webb, spesso e volentieri si lasciano andare al loro lato più giocoso quando c'è di mezzo la beneficenza. Il fischietto inglese, durante il match di addio del capitano del Tottenham Ledley King, ha addirittura cambiato mestiere, rubando palla ad uno dei calciatori presenti e lanciandosi in una serie di finte e dribbling (molto poco ubriacanti), prima di essere abbattuto senza troppe cerimonie da un divertito Lewis Holtby. Che per tutta risposta non si è beccato un cartellino, ma una bella spinta da Webb. Il quale, per regolamento, a quel punto avrebbe anche dovuto autoespellersi per fallo di reazione.
Dal cognome all'espulsione
Ma, mentre molti ridono, alcuni arbitri sono permalosi sino all'inverosimile. Come quello che ha temporaneamente espulso l'ex Arsenal Sanchez Watt per aver ripetutamente ripetuto...il suo cognome. Quando il fischietto ha chiesto al calciatore il proprio nome per annotarlo sul taccuino, Watt ha naturalmente risposto...Watt. A quel punto l'arbitro ha pensato che l'attaccante lo stesse prendendo in giro, interpretando quel Watt come...WHAT, inteso come"cosa?". Al terzo Watt è scattata la seconda ammonizione, poi per fortuna tolta al calciatore una volta chiarito l'equivoco. E chissà, magari anche il severo signor Hulme alla fine si sarà fatto una risata.
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