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Arbitraggio…da galera! Fischietto serbo in commissariato per rigore inesistente

Si può finire in galera per aver fischiato un rigore inesistente? Evidentemente sì. O almeno, questo è quello che è accaduto al signor Srdjan Obradovic.

Redazione Il Posticipo

Carabinieri, arrestate il guardalinee! Così recitava una telecronaca passata alla storia, quella di un Giulianova-Frosinone con...qualche problema di arbitraggio. Del resto, inviti del genere arrivano quasi a cadenza settimanale verso i direttori di gara "colpevoli" di qualche errore. Ma che succede quando si passa dalla goliardia da stadio alla realtà? Si può finire in galera per aver fischiato un rigore inesistente? Evidentemente sì. O almeno, questo è quello che secondo l'Associated Press è accaduto al signor Srdjan Obradovic, protagonista del caso da moviola (o da VAR) della settimana. Il penalty fischiato a favore dello Spartak Subotica contro il Radnicki Nis può costargli molto di più di una semplice ramanzina.

RIGORE INESISTENTE - Le immagini della massima punizione concessa durante la partita hanno fatto il giro del mondo. Cross rasoterra, pallone che passa tra le gambe del difensore e arbitro che, in maniera abbastanza inspiegabile, mima il fallo di mano e decide per il rigore meno rigore della storia, che fa il paio a quello già assegnato allo Spartak Subotica neanche un quarto d'ora prima. Alla fine la partita finisce 2-0 e i padroni di casa fanno forse il passo decisivo verso il terzo posto, che vale l'Europa League. Una decisione certamente sciagurata e che forse lascia qualche retropensiero. Ma è abbastanza per arrivare a un fermo di polizia? Beh, forse sì.

STATO DI FERMO - L'accusa? Aver commesso un atto criminale e aver abusato della propria posizione, con l'obiettivo di favorire la squadra di casa. Praticamente, quello di cui ci si lamenta ogni weekend a causa di arbitraggi non proprio irreprensibili. Peccato che, da quanto riporta anche Mundo Deportivo, il ministero degli interni serbo avrebbe comunicato che il signor Obradovic è in stato di fermo, che può prolungarsi fino a 48 ore, e dovrà rispondere alle domande degli inquirenti sul suo comportamento in campo. Un caso che può avere un'eco planetaria, ma soprattutto che può fare calcisticamente giurisprudenza. Se si può veramente finire al commissariato per un rigore inesistente, quanti arbitri (soprattutto quelli sprovvisti della VAR) d'ora in poi ci penseranno almeno cento volte prima di indicare il dischetto?