Ansu Fati, terapia d'urto: dalla Spagna assicurano che il giocatore del Barcellona stia valutando l'asportazione totale del menisco. La situazione, come riportato da AS, non è rosea. Il menisco interno non ha tratto giovamento dall'artroscopia. E dopo il secondo intervento, è anche sopraggiunta un'infezione che ha peggiorato le condizioni del ginocchio.

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Ansu Fati, terapia d’urto: ultimi tentativi, altrimenti asportazione del menisco

BARCELONA, SPAIN - DECEMBER 08: The injured Ansu Fati of Barcelona looks on from the stands during the UEFA Champions League Group G stage match between FC Barcelona and Juventus at Camp Nou on December 08, 2020 in Barcelona, Spain. Sporting stadiums around Spain remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by David Ramos/Getty Images)
La situazione non è rosea.
MENISCECTOMIA - Ansu si è recato in Francia per un consulto con il luminare Bertrand Cottet. E lo specialista gli ha consigliato una terapia d'urto: tornare sotto i ferri sottoponendosi a un intervento di meniscectomia. Ovvero l'asportazione del menisco. Una soluzione tranchant, ma che potrebbe salvare la stagione: Asportando il menisco interno, il recupero sarebbe accelerato e con un rischio molto basso di complicazioni derivanti dall'intervento. Il recupero, per interventi del genere, è stimabile fra le sei e le otto settimane. In tempo, nella migliore delle ipotesi, per il rush finale in campionato. Nella peggiore, Ansu Fati avrebbe la ragionevole certezza di essere a pieno regime per l'Europeo e i Giochi Olimpici.
DUBBI - Questa scorciatoia clinica però ha un prezzo. Implicherebbe possibili conseguenze a lungo termine. Giocare senza menisco per molti anni significherebbe sottoporre il ginocchio a uno stress molto forte che potrebbe degenerare in artrosi o in un grave problema articolare. Quanto basta per mettere a serio rischio la longevità della carriera sportiva del giocatore. Consapevole di questi rischi, Fati valuterà altre opzioni prima di entrare per la terza volta in sala operatoria. Ha accettato di sottoporsi a una serie di iniezioni: corticosteroidi per ridurre dolore e l'infiammazione del ginocchio. E una serie di punture per estrarre il liquido sinoviale dal versamento. A queste infiltrazioni si aggiungerà anche un maggior carico di lavoro per valutare la risposta del ginocchio. Il responso finale a quest'ultima terapia d'urto arriverà in una decina di giorni. A Barcellona sono pessimisti, anche se non chiudono del tutto le porte a un possibile "miracolo" ma la sensazione è che sia ormai opinione diffusa optare per l'asportazione. E far seguire all'intervento un lavoro di prevenzione lungo tutta la sua carriera per evitare che l'assenza del menisco interno finisca per provocare una lesione cronica degenerativa.
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