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Angel Gomes racconta il suo Mou: “Ero giovanissimo e mi ha rimproverato davanti a tutti. Pensavo mi odiasse”

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Il 18 maggio 2017, Angel Gomes fa il suo esordio in Premier League a 16 anni e 263 giorni e a lanciarlo nella mischia è Josè Mourinho. A cinque anni di distanza, l'inglese ricorda il suo periodo...decisamente particolare con lo Special One...

Francesco Cavallini

Il 18 maggio 2017, il sogno di un ragazzo cresciuto nelle giovanili del Manchester United si avvera. Angel Gomes fa il suo esordio in Premier League a 16 anni e 263 giorni, sostituendo Wayne Rooney in un Old Trafford pieno in un match contro il Crystal Palace. Il classe 2000 diventa il calciatore più giovane a scendere in campo con la maglia dei Red Devils dai tempi di Duncan Edwards, il leggendario leader dello United di Matt Busby, morto nel tragico incidente aereo di Monaco di Baviera. E a lanciarlo nella mischia non è uno qualunque: l'ordine di entrare in campo glielo dà Josè Mourinho.

Il rimprovero di Mourinho

Ora Gomes gioca al Lille, perchè lo United non ha creduto in lui e lo ha lasciato andare quando in panchina c'era Solskjaer. Ma in compenso, in una lunga intervista a Sportbible, il centrocampista può raccontare la sua esperienza con lo Special One. Che lo ha segnato, anche se magari non se n'è accorto subito. "Ora che sono più maturo, mi rendo conto di quanto sia stato importante per me. Ma ha fatto debuttare e non potrò mai ringraziarlo abbastanza". Ma essere un calciatore di Mou non è mica sempre rose e fiori. "Una volta mi ha convocato per una partita di coppa dopo che ho giocato con la Primavera. Eravamo a cena e lui parlava con tutti, a un certo punto mi guarda e dice 'sono inc***ato con te'. Ma stava scherzando con tutti, quindi pensavo fosse una battuta. Gli ho chiesto perchè e mi ha parlato della mia prestazione del giorno prima, sicuramente avevo giocato male, io non ero d'accordo, ma se lui lo pensava, era così. Mi ha rimproverato di fronte a tutta la squadra, mi era già successo, ma non con Mourinho. Non me lo aspettavo".

Lezione...a scoppio ritardato

Abbastanza per far pensare a Gomes di aver sbagliato tutto. "Quando ha finito di urlare, ha continuato a fare il suo giro. Io ero paralizzato, qualcuno dei ragazzi mi ha detto 'non preoccuparti, ignoralo, è fatto così, sta solo cercando di farti reagire'. Io ero giovanissimo, quindi pensavo solo 'c***o, mi odia', sono tornato in camera, ho chiamato mio padre e stavo per scoppiare a piangere. Ma alla fine ho capito che tipo è. Mourinho vuole sempre il meglio e stava cercando di farmi capire che la prima squadra non era una passeggiata, mi ha voluto trattare come avrebbe trattato uno degli altri. Ma l'ho capito solo qualche anno dopo. Ero troppo giovane per farlo, ma ora che sono cresciuto mi piacerebbe tantissimo giocare di nuovo per lui, sa come tirare il meglio dai suoi giocatori". Anche se questo include...rimproveri imprevisti.