La lunga notte della pandemia sembra lasciare il passo a una nuova timida alba di normalità. Anche la Spagna, come riportato la AS, riapre gli stadi: quattordici mesi dopo la prima sfida a porte chiuse, il governo ha dato il via libera ma non in tutte il territorio. Per ora a beneficiare saranno la Comunità Valenciana e la Galizia. Estremadura, Isole Baleari e Murcia rientrano nei parametri richiesti dalle autorità sanitarie, ma il governo non si è ancora esposto in tal senso.

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Anche la Spagna riapre: in 5000 allo stadio a Valencia e in Galizia
La lunga notte della pandemia sembra lasciare il passo a una nuova timida alba di normalità.
INIZIO - Il ministro della Cultura e dello sport, José Manuel Rodríguez Uribes, dopo il Consiglio Interterritoriale della Salute si è espresso sulla riapertura degli impianti. "Avremo il pubblico per le prossime partite di calcio e di basket. Sarà aperto per il 30% di tifosi locali e un tetto di 5.000 persone. Le partite di Valencia, Villarreal, Levante, Castellón ed Elche saranno aperte anche a una percentuale di tifosi", ha spiegato il ministro. Senza alcun particolare riferimento ai territori. Quella è una competenza del ministro della Salute di Carolina Darias che ha spiegato le linee guida del protocollo per il rientro in sicurezza del pubblico negli stadi: "L'affluenza del pubblico sarà resa possibile nei territori in fase 1. Dovrà esserci una distanza di 1,5 metri tra le persone. Inoltre ingresso e uscita saranno sfalsati e divisi per settori. Non sarà possibile, all'interno dello stadio mangiare o fumare. Ovviamente i tifosi devono indossare la mascherina. E sarà richiesta la misurazione della temperatura all'ingresso ".
PARTITE - Dunque Villarreal-Siviglia, Valencia-Eibar, Elche-Athletic, Levante-Cádiz e Celta-Betis, si giocheranno con la presenza e il supporto dei tifosi. Accontentati dunque, Javier Tebas e Antonio Martín, presidenti di Liga e Lega Pallacanestro che hanno chiesto e ottenuto parità di trattamento con gli altri sport. Adesso la palla passa ai club. Ogni società ha preparato un protocollo ma non sarà ufficializzato nulla fino a quando La Liga, la Salute e la Generalitat non daranno l'ok e disporranno le condizioni. Il primo passo, dunque, è stato fatto. In attesa che tutto ritorni alla piena normalità e si tornino a contare gol e marcatori piuttosto che dati e percentuali legate alla pandemia.
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