Ancelotti, fra il serio e il faceto, si era raccomandato con i suoi ragazzi. Questa volta non voleva essere costretto alla rimonta. Ed è stato accontentato. Il Real si porta a casa la quattordicesima nel modo più ancelottiano possibile, giocando una partita intelligente, tattica, sfruttando gli episodi e tesaurizzando il vantaggio acquisito. Il tecnico ha espresso emozioni e sensazioni ai microfoni di Sky Sport.

calcio
Ancelotti: “Forse non giochiamo un calcio esteticamente straordinario. Vinto con cuore, qualità ed esperienza”

PARIS, FRANCE - MAY 28: Carlo Ancelotti, Head Coach of Real Madrid interacts with Eder Militao and Dani Ceballos of Real Madrid following their sides victory in the UEFA Champions League final match between Liverpool FC and Real Madrid at Stade de France on May 28, 2022 in Paris, France. (Photo by Shaun Botterill/Getty Images)
Il Real si porta a casa la quattordicesima nel modo più ancelottiano possibile, giocando una partita intelligente, tattica, sfruttando gli episodi e tesaurizzando il vantaggio acquisito.
FELICE - Una vittoria straordinaria. Ancelotti è l'allenatore italiano ha vinto più Champions di tutti. "Non pensavo a quello ma solo ad arrivare in fondo e vincendo in modo meritato. Siamo riusciti a vincere con cuore, concentrazione, qualità ed esperienza. Questa vittoria, al di là delle qualità che sono notevoli, è figlia del mix creatosi fra giovani e veterani. Dovevamo tenere la difesa alta, non concedere spazio, siamo stati bravissimi. Se ritorniamo un po' indietro sento parlare di fortuna contro il Chelsea, il PSG, il City. Questa volta partivamo alla pari contro il Liverpool che è una squadra più decifrabile rispetto alle altre. Klopp ha una identità precisa, l'abbiamo preparata esattamente come volevamo".
MIX - Si parla di vittoria all'italiana, ma è una vittoria figlia dello studio dell'avversario e dell'umiltà di percepire i propri limiti. "Forse non giochiamo un calcio esteticamente straordinario, ma non credo sia il caso di uscire palla al piede e andare a incentivare il pressing avversario con il rischio di perdere palla e andare in difficoltà. Abbiamo lanciato qualche palla lunga e poi quando la loro pressione si è abbastata abbiamo gestito meglio la partita".
VINCERE - Una vittoria che si sintetizza dagli occhi lucidi nel racconto di un orgoglio italiano. "Vincere con mio figlio è speciale, è ciò che di più bello possa capitare nel lavoro. Il 20 marzo, quando abbiamo perso con il Barcellona mi ha tranquillizzato e io gli ho risposto di stare tranquillo, che avremmo vinto sia il campionato e la Champions League, però l'avevo detto così, tanto per..."
© RIPRODUZIONE RISERVATA