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Altro che tradizionalista: squadra che vince… Ancelotti la cambia

Altro che tradizionalista: squadra che vince… Ancelotti la cambia - immagine 1
Il tecnico del Real si conferma un maestro dalle idee modernissime.

Redazione Il Posticipo

Il segreto di Ancelotti. Il turnover. Basti leggere le formazioni del Real Madrid. Courtois, Carvajal, Militao, Alaba, Mendy, Casemiro, Kroos, Modric, Valverde, Benzema e Vinicius sono stati gli undici con cui il Real Madrid ha ufficialmente iniziato la stagione nella finale di Supercoppa Europea del 10 agosto. Da allora, la squadra iniziale non ha smesso di cambiare partita dopo partita.

SI VINCE E SI CAMBIA

Squadra che vince, dunque, si cambia. Ancelotti non ha ripetuto l'undici che ha conquistato la Supercoppa Europea nemmeno una volta nelle partite giocate sinora dal Real.  Non solo, ma ha spesso deciso, per scelta o per necessità, di cambiarlo un bel po'. Solo Lunin, Vallejo e Odriozola non hanno ancora giocato. Per il resto, nelle partite successive a quella giocata e vinca contro l'Eintracht, Ancelotti ha effettuato 31 cambiamenti una media di quasi quattro mosse a partita. Un turnover quasi scientifico che sta dando risposte positive. Un vero e proprio toccasana per una squadra in questo inizio di stagione.

GESTIONE DEGLI SFORZI

La sequenza è quasi simile a quella di Fibonacci. Ancelotti ha effettuato. rispetto all'undici d'esordio della stagione, cinque cambi, poi quattro, quindi tre. Ed ha poi proseguito con un 4,2,5,5 e 3. In tre occasioni ha praticamente cambiato mezza squadra (Almería, Maiorca e Lipsia). Solo per la prima di Champions, contro il Celtic , dopo aver battuto il Betis  gli undici titolari sono stati cambiati per sole due unità. Rotazioni che si rivelano quanto mai efficaci per la squadra. In primis perché tiene tutti in considerazione e poi perché ogni giocatore, sapendo di poter scendere in campo, non molla la presa durante l'allenamento. Risultato: primato in classifica e dosaggio di sforzi per ridurre al minimo il rischio di infortuni .

SOLUZIONI DI GIOCO

I cambi hanno anche permesso diverse soluzioni di gioco. Ancelotti ha schierato, ad esempio, cinque diverse difese, di cui quella formata da Carvajal, Militao, Alaba e Mendy è la più utilizzata ma con un cambio come Rudiger che ha spesso fatto la differenza. Ha anche disegnato cinque diversi centrocampo, con il trio Tchouaméni-Modric-Camavinga alternato con quello Tchouaméni-Modric-Kroos. E anche in attacco il tecnico italiano ha ruotato parecchio, arrivando ad utilizzare fino a quattro tridenti offensivi, con Fede-Benzema-Vinicius di base e ricambi del calibro di Rodrygo e Asensio. Altro che tradizionalista...