Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’amico. Allenatore, Maestrelli. Una storia pazza, folle, senza logica. Una squadra di matti, irripetibile. La Lazio nel 1974 vince uno scudetto impossibile, trascinata da due uomini. Giorgio Chinaglia e Tommaso Maestrelli, legati in vita e anche dopo, con Long John, che se ne è andato dieci anni fa, seppellito assieme al sua maestro. Quella di quella Lazio è una vittoria di pancia, nervi. Undici uomini divisi in due gruppi. Durante la settimana si odiano. Calci, pugni, persino pistole e pallottole. Un far west. La domenica, però, il saloon chiude. Si mettono da parte rancori e gelosie, trasformandosi in una armata inarrestabile che il 12 maggio 1974 si prende lo scudetto più incredibile della storia del calcio italiano. Ci sono però anche altre Lazio indimenticabili.
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