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Almeyda e la depressione: “Il calcio è ipocrita, non aiuta, ti usa e getta come un prodotto”

Almeyda e la  depressione: “Il calcio è ipocrita, non aiuta, ti usa e getta come un prodotto” - immagine 1
L'argentino spiega come il mondo del calcio faccia poco per aiutare. Anzi...

Redazione Il Posticipo

Ilicic ha lasciato l'Atalanta e forse il calcio: la depressione ha rovinato la vita e la carriera di un ragazzo dalla straordinaria classe in campo e sensibilità fuori. C'è chi come Matias Almeyda conosce bene il problema. E ha raccontato alla "Nacion" come il calcio a volte sia davvero poco propenso ad aiutare chi si trova a percorrere questo tunnel.

DEPRESSO

L'ex calciatore di Lazio, Inter e Parma ritiene che la professione di calciatore, per certi versi, possa essere una spinta verso il baratro. Non è tutto oro quello che luccica e l'altra faccia della luna della carriera e della vita di un giocatore può essere davvero oscura.  "Pensano tutti che siamo dei privilegiati. In realtà molti di noi hanno lasciato casa da piccoli, visto i loro genitori piangere mentre lasciavano che rincorressi il sogno.  E anche i rapporti fra compagni non sono sempre così facili. Alla fine sono tutti professionisti e si pensa solo all'interesse personale. Quindi sino a che si vince, tutto bene. Quando si perde ci si saluta appena. Il calcio è un mondo ipocrita, ti prepara solo per giocare e venderti, ti usa e getta come fossi un prodotto".

Almeyda e la  depressione: “Il calcio è ipocrita, non aiuta, ti usa e getta come un prodotto” - immagine 1

ATTENZIONE

Almeyda ha poi sottolineato come la stragrande maggioranza dei calciatori attraversi un periodo difficile specialmente dopo la fine della carriera. "In tanti non hanno una preparazione di base e credono che il calcio sia eterno, ma non è affatto così.  Questi argomenti si toccano solo quando c'è un suicidio, e poi, di nuovo silenzio. Ogni giorno si potrebbe aiutare, e non solo con uno psicologo, La problematica è più profonda. Bisogna davvero preparare l'essere umano, non il calciatore. Semplicemente, non si interviene sul problema anzi lo si minimizza, meglio ancora se si nasconde. Un giocatore non può permettersi di dire o far capire che soffre, perché in un attimo non mancherà chi lo farà notare e lo etichetterà. E magari si potrà pure trovare una spiegazione per una brutta prestazione dietro quella che è una malattia. Questo non è aiutare, ma melma (eufemismo).