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Alisson, una dedica speciale a Savorani: “Grazie di tutto, maestro”

C'è un numero uno dietro al numero uno più pagato della storia. E prima di lasciare la Roma per il Liverpool, l'estremo difensore brasiliano ringrazia il preparatori dei portieri, il vero segreto della porta giallorossa.

Redazione Il Posticipo

Un saluto ed una dedica, scritta di proprio pugno su una maglia: "Al mio maestro, mister e gran amico Marco Savorani! Il mio grazie mille per tutto ciò che abbiamo vissuto insieme. Con affetto, Alisson". E mai parole furono meno di circostanza. Al momento dell'addio alla Roma, il portiere brasiliano non può davvero dimenticare un pensiero per chi ha reso possibile la sua scalata al trono di portiere più pagato di tutti i tempi. Perchè certamente il verdeoro ha dalla sua parte mezzi fisici e tecnici fuori dal comune, ma nei due anni passati nella Capitale ha trovato un maestro d'eccezione, che gli ha permesso di migliorare e di diventare uno degli estremi difensori più forti del mondo.

SAVORANI - Dietro la porta giallorossa c'è di più. C'è Marco Savorani, il re dei preparatori dei portieri italiani, come testimonia il premio vinto nello scorso ottobre. Il suo lavoro quotidiano sui campi di Trigoria ha fatto sì che prima Szczesny e poi Alisson si siano laureati miglior portiere della Serie A. E ora tutti nel mondo del calcio conoscono l'ex estremo difensore della Primavera giallorossa, che dopo un personalissimo giro d'Italia da calciatore ha cominciato a spiegare ai ragazzi cosa significhi essere un portiere. Antonio Conte, che lo conosce bene avendo lavorato con lui ai tempi del Siena, lo avrebbe voluto portare a Londra. Ma Savorani ha preferito rimanere...a casa, da dove tutto è iniziato e dove sta ottenendo risultati di assoluto rilievo. Sportivi e umani, perchè l'accorata dedica di Alisson, che così come Szczesny era molto legato al preparatore, testimonia che il lavoro svolto è di prim'ordine anche dal punto di vista personale.

PORTIERI GIALLOROSSI - Un'ascesa improvvisa ed eccezionale quella di Savorani, che arriva (anzi, torna) a Trigoria nel 2014 a lavorare con i ragazzi della Primavera. E il preparatore giallorosso comincia a costruire i ragazzi che nel giugno 2016 vinceranno lo Scudetto di categoria, in particolare Lorenzo Crisanto. Che non ha proprio il fisico da portiere, ma ha dei riflessi felini e coraggio da vendere e diventa assolutamente fondamentale nell'annata del tricolore. E la Roma, visti gli ottimi risultati, decide di affidare alle cure di Savorani i portieri della prima squadra. Così succede che Szczesny, da sempre considerato portiere poco affidabile, vince il premio come miglior estremo difensore dell'anno. E nella stagione successiva Alisson, arrivato tra lo scetticismo di molti nonostante la maglia da titolare della Seleçao, diventa uno dei segreti della Roma di Di Francesco, prima di volare a Liverpool per oltre settanta milioni di euro. A questo punto, il filo conduttore comincia ad essere abbastanza evidente. Dietro un grande portiere, c'è sempre un ottimo preparatore. Anzi, il migliore. E anche Alisson lo sa.