Aguero si allontana dal City: l'attaccante argentino, come riportato dalla BBC potrebbe aver giocato il suo ultimo derby di Manchester. Una storia iniziata nel 2011 con un gol nello storico 6-1 rifilato ai Red Devils. Da allora, una vera "tassa". Otto gol nelle sue prime otto partite nella stracittadina. E una crescita costante che ha portato il City a ribaltare le gerarchie storiche della città e a diventare, nel XXI secolo, la prima squadra di Manchester.

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Aguero ai margini: possibile addio al City
L'attaccante argentino potrebbe aver giocato l'ultimo derby di Manchester.
CALO - Aguero, però, questa volta è rimasto a guardare. Come gli è capitato abbastanza spesso. Negli ultimi sei derby, appena una rete in sei presenze. E allo status quo l'argentino, che andrà a scadenza di contratto nella prossima estate, non ha ricevuto alcuna garanzia sul rinnovo. Sic transit gloria mundi: da inamovibile uomo derby che con un gol supererebbe Rooney nei marcatori più prolifici nella storia della stracittadina, Aguero è la figura marginale di una squadra rimodellata da Guardiola e capace, facendo a meno di lui di centrare 21 vittorie consecutive. Quanto basta per non renderlo indispensabile. E aprire dubbi sul futuro.
A SINGHIOZZO - Trovare un nuovo club che punti a scatola chiusa su di lui non è così facile, però, né scontato. L' infortunio al ginocchio che Aguero ha subito contro il Burnley a giugno è stato significativo. Il recupero lento. Negli otto mesi dal 22 giugno al 23 febbraio, Aguero ha iniziato da titolare appena tre partite. E l'ultima volta che ha chiuso i 90' in campo risale al 19 febbraio scorso, più di un anno fa, in occasione della sfida con il West Ham. In pratica, da quando l'Etihad ha chiuso al pubblico.
SFORTUNA - Al netto della sfortuna, è lecito nutrire qualche dubbio sul suo pieno recupero. Sicuramente il ragazzo non ha un buon rapporto con la dea bendata ma è altrettanto innegabile che da quando gioca nel City ha saltato almeno un mese per infortunio. Resta però un calciatore che ha segnato 254 gol. E nella scorsa stagione prima di farsi male, aveva una media di un gol ogni 90,9 minuti. Guardiola ha ancora fiducia in lui, ma non incondizionata. Insomma, l'addio, questa volta, dopo lo strappo consumatosi e ricucito nel 2018, appare davvero dietro l'angolo.
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