Il Posticipo
I migliori video scelti dal nostro canale

calcio

Abraham l’eroe delle due capitali: da Londra a Roma

Tammy Abraham è passato dallo scetticismo generale all’amore incondizionato sia a Londra che a Roma dopo il gol vittoria nel derby con l’Arsenal e la doppietta alla Lazio.

Redazione Il Posticipo

Da Londra a Roma. Tammy Abraham si è preso la stracittadina e il cuore dei tifosi giallorossi. Con una certa prepotenza certificata dai numeri: 29 presenze e 15 reti in serie A. 40 e 23 gol se si considera l'intera stagione.

SCETTICISMO - Non più di qualche anno fa precisamente ad agosto del 2019, dopo la finale di Supercoppa Europea, i tifosi del Chelsea non erano contentissimi del ragazzo. A inizio stagione lo avevano scaricato alla primissima uscita. La finale contro il Liverpool si decide ai calci di rigore. Abraham è sul dischetto, Adrian protegge i pali del Liverpool e para la conclusione dell'attaccante. L'errore costa il trofeo. Il pubblico sommerge il 21enne di insulti. Qualche becero lo offende per il colore della pelle. Sembra l'inizio della fine al Chelsea, ma il club e Lampard hanno continuato a credere nelle possibilità del ragazzo. E l'ultima rete del 2019 non arriva in una partita qualsiasi: la definitiva consacrazione del giovanissimo attaccante del Chelsea arriva con il gol che vale la vittoria nel derby contro il nuovo Arsenal di Arteta.

Abraham l’eroe delle due capitali: da Londra a Roma- immagine 1

FIDUCIA  -  Due estati dopo, Abraham arriva alla Roma su precisa indicazione di Mourinho. E ha concesso il bis in un derby con due reti storiche. La più veloce nella storia della stracittadina, seguita dalla doppietta. Stupisce chi si stupisce. Il ragazzo era una scommessa che tutti erano convinti di vincere. Compreso il Chelsea. Del resto i Blues non hanno definitivamente rinunciato alle f al ragazzo, offrendogli tuttavia la possibilità di mettersi in luce. Così, come una semplice equazione all’arrivo di Mou sulla panchina della Roma, le incertezze sul ragazzo sono state quasi immediatamente spazzate via. Il tecnico gli ha dato subito fiducia. Abrahan ha aggiustato la mira, non colpendo più pali e traverse ma centrando con continuità lo specchio della porta. E non solo: il ragazzo è stato bravissimo a non abbattersi e a prendersi sulle spalle la sua squadra. Corre, dribbla, porta palla e serve i compagni. E, ovviamente, segna. Un vero leader.