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5 ris…POST…e alla Nazionale

Di Stefano Impallomeni. Le partite contro Finlandia e Liechtenstein lasciano in eredità all'Italia un futuro che sembra più roseo, ma anche qualche domanda. Ecco le risposte ai quesiti che hanno regalato i match della squadra di Mancini.

Stefano Impallomeni

Aria nuova, vittorie e identità di gioco. Mancini ha già cambiato questa nazionale?

Sì, si percepisce un'aria diversa, frizzante. Questa squadra meritava una sbirciatina in più rispetto al noioso passato e soprattutto a Parma il pubblico è tornato a divertirsi, ad applaudire. Interesse ed entusiasmo nuovi, meglio, rigenerati. Mancini ha avuto un merito innegabile rivoluzionando gerarchie prestabilite, ossature storiche. Non ha cambiato tanto per cambiare, ma ha cambiato per riversare un altro modo di fare calcio, intenderlo e praticarlo. La girandola di nomi e di formazioni ha quasi sempre una logica. La nazionale ha un'identità di gioco indipendentemente da chi siano gli interpreti, si gioca in avanti con qualità, palleggio e rischiando il dribbling. Mancini ha trasferito qualcosa di moderno in un ambiente in cui si era spesso abituati a mantenere convocazioni certe, quasi irrinunciabili. Pensavamo di non avere granché e invece scopriamo di possedere buoni calciatori, non certamente campionissimi, che potranno soltanto crescere e migliorare. Vedere tutto questo vale molto di più del primato in classifica dopo due partite disputate. Avanti così.

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