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Ivan Zaytsev, allo Zar non si fanno impunemente…le scarpe

L'azzurro torna in campo nella Supercoppa, con tanta voglia di rivincita dopo una stagione difficile, che si è conclusa con l'esclusione dalla Nazionale.

Redazione Il Posticipo

Con lo spettacolo della Supercoppa ricomincia la stagione del volleymaschile, dopo la profonda delusioneregalata dalla prestazione degli azzurriall'Europeo in Polonia. Si ricomincia praticamente da dove ci eravamo lasciati, con due semifinali che ricalcano perfettamente i match che hanno deciso le due finaliste dello scorso campionato, Civitanova contro Modena e Trento contro Perugia. E soprattutto si ricomincia da lui, dal grande protagonista delle due ultime estati della pallavolo tricolore. Nel 2016 trascinatore dell'Italia a Rio, nel 2017 reietto della nazionale di Blengini per una questione di scarpe e di contrasti con la federazione. Comunque vada, non c'è volley senza Ivan Zaytsev.

Dalle stelle alle stalle

Stagione numero 13 per lo schiacciatore della Sir Safety Perugia, che torna sul parquet con un po' di conti da regolare. In primis con i trentini di Lanza e Vettori, che lo scorso giugno hanno infranto i sogni tricolori degli umbri in una semifinale in cinque tiratissime gare. E poi, un po' più in generale, con un mondo che lo ha eletto a suo alfiere indiscusso nella splendida estate olimpica, per poi tenerlo a distanza per questioni che col campo, in fondo, c'entravano davvero poco. La voglia di rivincita è tanta e l'azzurro la scaricherà sul pallone e sui malcapitati dall'altro lato della rete. D'altronde è sempre stato così.

Zaytsev e una bacheca semivuota

Malgrado l'importanza di Zaytsev nella nostra pallavolo, il suo palmares è desolatamente semivuoto, soprattutto se paragonato alla leggenda Bernardi, che siede sulla panchina di Perugia. Un campionato vinto con la maglia della Lube (e da opposto), una coppa CEV con la Dinamo Mosca e la non proprio prestigiosissima Coppa dell'Emiro, conquistata nel breve periodo con l'Al-Arabi. La scommessa è quella di trascinare la squadra della sua regione (lo Zar, anche se non si direbbe, è nato a Spoleto) dove nessuno è mai riuscito finora nei sedici anni di attività della Sir Safety. E lo scorso anno, da questo punto di vista, è stato caratterizzato da una delusione dietro l'altra.

Una lunga serie di piazzamenti

Fuori in semifinale in campionato, out ai quarti in coppa Italia e poi ben due finali perse, quella di Supercoppa contro la Lube e soprattutto quella di Champions contro gli imbattibili russi dello Zenit-Kazan. Altri piazzamenti, altri secondi posti, altre medaglie di un colore che non sia oro. Di quelli Zaytsev ha la collezione, tra squadre di club e nazionale. Già, quella nazionale che avrebbe potuto e dovuto guidare in Polonia e che, orfana del suo leader, è naufragata malamente ai quarti di finale contro il Belgio. Certo, la Russia ci avrebbe probabilmente eliminato lo stesso, ma con lo schiacciatore di Perugia avremmo potuto provare a dire la nostra. 

E quindi lo Zar senza trono inizia una nuova stagione, con ancora più voglia di stupire, di dimostrare di essere il migliore. Di far capire a tutti che, scarpe o non scarpe e indipendentemente dagli sponsor, è stato un suicidio sportivo lasciarlo a casa questa estate. E magari per avere qualcosa da dedicare a sua figlia, che nascerà tra qualche tempo!

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