Tu chiamali, se vuoi, motori. Ah, la Formula Nostalgia. I tempi sono cambiati, così come le monoposto. E non ha senso parlare di motori. Almeno, non nella concezione automobilistica. Da quattro anni a questa parte va di moda la “Power Unit”. Un propulsore. Ripassino al regolamento. Segnarsi il numero tre. Sono le unità a disposizione di ogni scuderia. Calcolando ventuno gran premi, significa che ogni Power Unit dovrà avere anche parecchia resistenza. Deve avere sette vite. Come i gatti. Anche se eroga cavalli. E a volte s’inceppa.
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Formula 1 al via, istruzioni per l’uso – #2 Power Unit
Il Mondiale di Formula 1 è alle porte. Ripassino dei regolamenti e delle caratteristiche delle monoposto: é il momento del Power Unit. Tu chiamali, se vuoi, motori.
Cosa è la Power Unit?
Parlare di Power Unit significa legarsi mani e piedi alla nuova concezione di Formula 1 che abbandona definitivamente (e con grande rimpianto degli appassionati) i motori da 2,4 litri e li sostituisce con propulsori da 1,6 in grado di ridurre drasticamente i consumi, recuperando in energia. In quattro parole: meno inquinanti, più prestanti. E, soprattutto, ibridi. Ogni Power unit ha un elemento meccanico e uno elettrico. Turbo compressione ed elettricità in grado di recuperare energia in fase di frenata e convogliarla in accelerazione. Magia? No, tecnologia. Per info, citofonare Mercedes. La casa di Stoccarda, che ha trovato il miglior compromesso, domina non a caso il mondiale.
Mgu-H e Mgu-k, le parole chiave
Le due componenti principali hanno un nome specifico: MGU-H e MGU-K. Completano il quadro centralina e batteria. La MGU –H è posizionata davanti al turbocompressore e ha un compito specifico: raccoglie l’energia prodotta dai giri del motore. Più scendono più se ne raccoglie. Si parla di 120mila giri al minuto. L’MGU-K invece è la nipotina del KERS, e serve per recuperare l’energia in frenata. E ciò che accumula è utilizzato dalla turbina in accelerazione. Per chiarirsi: le componenti recuperano l’energia che andrebbe dispersa e la usano per alimentare la monoposto per 33 secondi a giro. Quasi un terzo in generale, quasi la metà in Australia, dove si dovrebbe girare fra l’1’ e 20’’ e l’1 e 24’’.
E la Ferrari?
Lo scorso anno la Power Unit della Ferrari ha smesso di erogare potenza sul più bello, lasciando a piedi Vettel e risvegliato i tifosi della nazionale a quattro ruote con l’ennesima amarezza da masticare. Durissima da digerire. Per il 2018 Maranello ha raccolto e spera di vincere la sfida dell’affidabilità senza perdere in velocità. Risultato: 1000 cavalli di potenza massima erogata sul banco. E in pista? Beh a Barcellona i risultati sono stati confortanti. A Melbourne il primo vero test.
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