Il tennis è fermo, come sempre dopo la finale dei Masters arriva la off-season e l’unica preoccupazione degli atleti, di solito, è organizzare l’annata successiva scegliendo i tornei e stilando appositi programmi di allenamento. E poi c’è anche chi, dopo più di quattro anni di stop, decide che è ora di riprendere in mano la racchetta e darsi una seconda possibilità. I grandi ritorni non sono certo una novità nel tennis, ma quello di una campionessa di Wimbledon fa certamente rumore. Anche perchè il ritiro di Marion Bartoli, che si è aggiudicata il torneo londinese nel 2013, aveva lasciato subito dopo la vittoria ai Championships. Problemi di natura fisica, a soli 29 anni.
Marion Bartoli, un Wimbledon vinto a sorpresa
A fare da discriminante è stata una forma fisica che ha sempre causato più di qualche mugugno o peggio, qualche ironia di troppo. La Bartoli non è mai stata esattamente filiforme, anche perchè il suo tennis potente aveva bisogno di una buona massa muscolare per venire espresso a pieno. E che cinque anni fa le è valsa il trionfo a Wimbledon, in una edizione non esattamente memorabile ma che comunque incide a fuoco il suo nome nell’albo d’oro e nella storia. Lì, probabilmente è scattato qualcosa. Forse l’appagamento di chi, dopo un decennio di delusione e di secondi turni negli Slam, riesce finalmente a portare a casa la coppa più importante. O forse qualcosa di peggio. Il rifiuto di se stessi.
Le critiche e la malattia
Già, perchè il mondo del tennis non è che abbia preso benissimo la sua vittoria. Nel tennis delle bellezze filiformi, la stazza della francese faceva storcere più di qualche bocca. Vederla sollevare il Venus Rosewater Dish è sembrato quasi un sacrilegio. Ed invece dei complimenti, sono arrivate le ironie. La brutta vincitrice di una brutta finale. E tante altre cattiverie, tutte più o meno su questo livello. Fino all’etichetta più crudele. Marion Bartoli, la tennista grassa. Troppo, per non soffrirne. Dopo l’addio, la francese ha perso oltre trenta chili e il suo aspetto scheletrico ha fatto fortemente temere per la sua salute. Solo a quel punto anche chi l’aveva denigrata ha compreso il suo dramma, sfociato nel 2016 in un percorso di recupero in una struttura specializzata contro i disordini alimentari.
Un ritorno con molti obiettivi
Ma ora, con l’equilibrio sulla bilancia, è tornato anche quello nella vita della Bartoli. Che quindi ha deciso di riprendere in mano la racchetta, mettendosi di nuovo alla prova nel mondo del tennis. Lo ha fatto in sordina, nel periodo più calmo dell’anno, con un messaggio sui social network. È in buona forma, avendo recuperato buona parte della massa muscolare persa negli anni precedenti. Punta a tornare a giocare al Roland Garros, davanti al suo pubblico. A indossare i colori della Francia in Fed Cup, qualcosa che ha fatto di rado a causa dei pessimi rapporti tra suo padre (e coach) con la federazione transalpina. E soprattutto a scendere di nuovo in campo a Wimbledon. Anche solamente per dimostrare che le critiche sono come le sconfitte. Quelle che non ti uccidono, ti rendono più forte.
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