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Ferrari e Ducati, freni&frizioni

Ducati e Ferrari, freni&frizioni, nel senso pieno del termine. Occorre gestire umori e ambizioni dei piloti: Dovizioso, Lorenzo, Vettel e Raikkonen ambiscono tutti al ruolo di prima guida...

Luigi Pellicone

Rosse, freni e…frizioni. Alla vigilia del doppio appuntamento a due e quattro ruote Ducati e Ferrari devono considerare gli elementi nella doppia accezione: meccanica e…comportamentale. Occorre mettere subito un freno alle possibili frizioni fra compagni di squadra. Con una premessa doverosa: se Raikkonen e Vettel in Ferrari e Dovizioso e Lorenzo in Ducati si litigano il ruolo di prima guida, significa che a Maranello e Borgo Panigale hanno lavorato alla grande, mettendo in pista moto e macchine competitive per la vittoria.

Lorenzo e Dovizioso, fra cronometri e contratti

A proposito di freni. Lorenzo ha avuto più di qualche problema in Qatar, ma adesso vuole rifarsi. E in Argentina ha un’ottima chance per tornare a mettere le ruote davanti al compagno di squadra. L’unico modo per rivendicare un ruolo da prima guida che in questo momento è appannaggio del pilota forlivese. Una situazione che evidentemente mina la serenità del pilota spagnolo alle prese anche con il rinnovo del contratto. Si sussurra che avrebbe già avuto più di qualche discussione con Luigi Dall’Igna. Cosa non va? Beh, Dovizioso potrebbe essere il primo convocato e Borgo Panigale vorrebbe chiudere la trattativa con il pilota italiano entro Jerez. Quanto basta per far sentire lo spagnolo più seconda guida che mai. E difficile da gestire anche in ottica rinnovo: Ducati non avrebbe intenzione di bonificargli di nuovo i 25 milioni di euro corrisposti in questi due anni (12,5 a stagione) considerato il rendimento.

Raikkonen e Vettel: il finlandese si sente pronto...

Anche Maranello deve gestire umori e azioni all’interno dei box. La frase piuttosto colorita con cui il pilota finlandese ha invitato il muretto a non…limitarlo ha fatto il giro del mondo. Raikkonen è al suo ultimo anno di contratto con la Ferrari e probabilmente anche all’epilogo di una carriera che vorrebbe chiudere nel migliore dei modi. In questo senso, la Rossa sembra cucita addosso alle caratteristiche di guida del finlandese. Raikkonen si esalta quando ha una monoposto che ne asseconda la gestione degli pneumatici e del motore. Un fattore che mai come in questa stagione può essere indicente nell’economia del Mondiale. E Vettel? Per ora è prima guida, complice il primo posto sul podio in Australia. L’unica certezza è che la Ferrari ama gerarchie precise. Quindi molto, se non tutto, si potrebbe decidere prima del rientro in Europa quando Maranello sceglierà, con ogni probabilità, il proprio Cavallino rampante a caccia del mondiale.